Lorenzo Tonelli cerca di fare chiarezza in seguito ai fatti che lo hanno visto al centro dell'attenzione al termine della gara Atalanta-Empoli di domenica scorsa: dopo aver...
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Quindi i fatti dello spogliatoio, quando il difensore nato a Firenze è stato colpito: «Sono entrato nello spogliatoio, arrabbiato per come era finita la gara, dopo venti minuti mi sento chiamare, mi affaccio, lui fa finta di volermi parlare, gli vado incontro e lui mi dà un cazzotto sullo zigomo. Io faccio un passo indietro e poi vado verso di lui: appena uscito dallo spogliatoio, Cigarini mi blocca e Denis mi colpisce di nuovo. Dopo di che si è messo nel mezzo un dirigente dell'Atalanta e sono caduto, a quel punto le luci si sono spente e Denis è scappato. È sbagliato il messaggio che passa: se l'Atalanta avesse sporto delle scuse non sarebbe successo niente, al contrario sono state inventate cose per giustificare quanto fatto da Denis infangando la mia persona. Ciò che mi dà più noia, sono i danni morali: fuori passa il messaggio che io ho minacciato lui e il figlio di morte e non mi va bene. Se fosse vero, sfido
chiunque a dire che lui non avrebbe reagito davanti a certe frasi. Purtroppo la situazione attuale è spiacevole e sono amareggiato, passo da essere la parte lesa a colpevole e non ci sto. La denuncia? Stiamo ancora valutando con i miei legali se denunciare Denis».
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Il Messaggero