Larissa Iapichino salta Tokyo 2020 per infortunio. Stefano Mei «Giusto fermarsi, tornerà più forte»

Brutte notizie per la nazionale italiana alle Olimpiadi di Tokyo. Della spedizione in terra nipponica non farà parte Larissa Iapichino, la saltatrice in lungo figlia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Brutte notizie per la nazionale italiana alle Olimpiadi di Tokyo. Della spedizione in terra nipponica non farà parte Larissa Iapichino, la saltatrice in lungo figlia di Fiona May. La giovane, attualmente allenata dal padre Gianni, e con la quale l'Italia aveva speranze di portare una medaglia a casa, si è infortunata in maniera seria ai campionati italiani dei giorni scorsi di Rovereto.

La delusione della figlia di Fiona

«Sono dispiaciuta ed amareggiata per questa situazione ma cercherò di affrontare il tutto con la mia solita positività e motivazione. Nonostante sia molto giovane, ammetto che non sia facile vedersi scivolare di mano il sogno olimpico ma penso che l'appuntamento sia solo rimandato. O almeno è ciò che continuerò a sognare». Queste le parole a caldo della lunghista dopo l'infortunio agli assoluti di Rovereto.

Sull'accaduto si è espresso Stefano Mei, presidente della Fidal, che ha detto: «Dispiace che Larissa debba fermarsi ma è tanto giusto quanto inevitabile che le cose vadano così. Un'atleta del suo valore, con le sue prospettive, deve puntare per prima cosa all'integrità. Sono certo che questo inconveniente non arresterà la crescita: ci si ferma ora, per tornare più forti»

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero