Dopo aver segnato un lungo e fortunato periodo al Montespaccato, la famiglia Di Giovanni si è riunita a Tivoli. Oltre al papà-mister Andrea (esonerato a stagione in...
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«E’ stata una domenica particolare – sorride Luca Di Giovanni – Nelle giovanili non abbiamo mai giocato assieme visto che ci dividono due anni, mentre a Montespaccato non ci era mai accaduta una cosa simile. E’ chiaro che il livello degli avversari non era altissimo, ma è stato un episodio particolare». L’avventura di Luca Di Giovanni con la maglia della Tivoli 1919 è iniziata benissimo: sei reti in tre partite ufficiali, numeri degni di un giocatore di categoria superiore. «Con l’Anagni in serie D mi stavo divertendo molto e credo stessi facendo anche bene. Avevo attirato le attenzioni dell’Avellino, ma la società mi ha dichiarato incedibile. Dopo due settimane ho avuto una paresi facciale durante la sfida col Budoni forse dovuta a un colpo di freddo e a quel punto non sono più rientrato nei piani della società. Direi che se questa era la considerazione di cui godevo, è andata bene così».
Il doppio passo indietro lo ha ponderato per una serie di motivi. «Avevo altre due o tre proposte in serie D, ma non era soddisfacenti. La Tivoli mi ha accontentato in tutto e tra l’altro, oltre a ritrovare mio padre e mio fratello qui, a febbraio diventerò papà per la prima volta e quindi potrò gestire meglio questa situazione». L’attaccante esterno è molto esplicito anche sull’obiettivo della squadra tiburtina. «Non ho visto le altre squadre visto che sono qui da poco, ma questo è un gruppo fortissimo e se non vinciamo sarà un fallimento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero