Petra Kvitova ha testimoniato in tribunale a Brno nell'udienza sul caso dell'aggressione da lei subita oltre due anni fa, a dicembre del 2016, nella sua casa a Prostejov...
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«All'improvviso -ha detto- mi sono ritrovata con un coltello puntato alla gola dalle mie spalle». Ne è nata una colluttazione, con l'aggressore che l'ha ferita alla mano sinistra prima di scappare con i soldi che le aveva estorto. Per la Kvitova è iniziato così il calvario che aveva messo a rischio la sua carriera, prima della lunga riabilitazione e la nuova scalata ai vertici del tennis femminile. «Ho urlato, c'era sangue dappertutto», ha ricordato in tribunale la tennista 28enne, come riportato dalla stampa ceca. L'imputato di 33 anni ha respinto le accuse, sostenendo che al momento dell'aggressione stava lavorando in un cantiere. Se riconosciuto colpevole, rischia fino a 12 anni di carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero