La notte della Lazio all’Olimpico è scivolata via tra silenzi e parole d’incoraggiamento. Il 3-0 contro il Milan è stato una mazzata, non...
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IL DISCORSO
Prima di uscire dallo stadio la squadra si è guardata ancora una volta negli occhi. L’ha fatto nello spazio a loro riservato nella pancia della Tribuna Monte Mario. Obbligatorio tenere alto il morale per non crollare. Ieri, a Formello, il patto di squadra è stato rinsaldato: «Crediamoci fino alla fine. Nulla è perso». E una nuova spinta è arrivata anche dal ko dell’Inter che resta a -4. Ora il calendario torna ad essere amico. Prima dello scontro diretto con la Juve la Lazio avrà tre partite semplici, almeno sulla carta: Lecce, Sassuolo e Udinese. Più in salita per i bianconeri che sfidano Milan, Atalanta e Sassuolo. E’ qui che i biancocelesti sperano di rosicchiare punti per tornare in corsa e giocarsi tutto il 20 luglio allo Stadium. Impresa complicata, ma non impossibile. Alla stessa giornata nel girone d’andata i punti di distacco erano addirittura 8, ridotti a 3 dopo lo scontro diretto. E poi c’è il precedente della stagione 1999-2000. E di quella storia Inzaghi ha scritto una parte importante. Allora i punti di distacco erano 9. Anche quell’anno c’era di mezzo il Milan e uno scontro diretto che risulterà decisivo. E’ vero che quella era un’altra Lazio ma l’attuale ha un gruppo granitico che non ha nessuna voglia di risvegliarsi dal sogno. Vogliono scrivere una nuova favola. Ecco perché oggi Inzaghi parlerà alla squadra sigillando un patto sotto voce. Prendiamoci la Champions ma non molliamo lo scudetto.
MEDICO CONTRO NUTRIZIONISTA
Fondamentale ritrovare energie. Quelle che sembrano aver un po’ abbandonato i biancocelesti. D’altronde giocare tre gare a settimana con un rosa ridotta all’osso non è semplice per nessuno. Secondo il responsabile medico Pulcini, però certi cali fisici sarebbero da imputare al nuovo nutrizionista Iader Fabbri: «Le bevande “energetiche” sono importanti e utili, ma non deve essere un “bibitaro” a prepararle. Altrimenti si ottiene l’effetto contrario....» ha attaccato su facebook. L’accusa è che i gel energetici industriali fatti bere prima e nell’intervallo della gara creino uno scompenso della “calma insuleminica” indebolendo di fatto i calciatori. «Questione d’invidia» la risposta piccata di Fabbri. Sull’episodio è intervenuta con durezza la società. Ora serve l’unione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero