E' quasi uguale, ma non è uguale. E' lo slogan scelto dallo Sporting Lisbona per una forma di protesta che, così, non si era mai vista sui campi di calcio....
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Quando però, sbirciando la schiena di Rui Patricio, ci si è accorti che c'era scritto Rui Patrissio il dubbio che ci fosse qualcosa sotto ha cominciato a trasformarsi in certezza. Proprio mentre un passaggio raggiungeva Eslimani - che fino a sabato si chiamava Slimani - che serviva l'ex interista Schelotto, trasformato per l'occasione in Squeloto, la geniale trovata iniziava a rivelarsi.
Nomi sbagliati di proposito, ok, ma perché? Per protestare contro la contraffazione delle magliette ufficiali che sottrae fondi preziosi alle società calcistiche. Il mistero viene svelato nell'intervallo quando lo speaker dell'Alvalade spiega tutto ai tifosi. «Sembra la stessa cosa, ma non lo è». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero