Nessuno ha mollato ma al tempo stesso nessuno ha perso. Pace fatta tra il Coni e Sport e Salute. Nessun ritardo sulla tabella di marcia e sulle scadenze fissate. Come da programma...
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DECISIVA L’AVVOCATURA
Fondamentali per la firma sono stati l’intervento del ministro e un parere dell’Avvocatura di Stato che di fatto hanno permesso di superare alcuni scogli che stavano frenando la conclusione della trattativa, cui si è giunti ripartendo da un incontro del 21 ottobre scorso tra i numeri uno del Coni, Giovanni Malagò, di Sport e Salute, Rocco Sabelli e il capo di gabinetto del ministro dello Sport, Giovanni Panebianco. Si conclude così una querelle particolarmente lunga, nata fin dall’istituzione, nella legge di bilancio per il 2019, proprio di Sport e Salute, con competenze più ampie rispetto a quelle della precedente Coni Servizi. Da oggi inizia dunque una nuova era fatta di collaborazione tra le due realtà. Intanto nei giorni scorsi la Legge di Bilancio aveva tolto a Sport e Salute la gestione del Fondo «Sport e periferie». I 250 milioni (2019-2025) destinati alla realizzazione e/o al completamento di impianti d’interesse pubblico su tutto il territorio nazionale, rientrano dov’erano prima della riforma voluta dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti. Cioè nella diretta disponibilità dell’Ufficio dello Sport della presidenza del Consiglio, che nel frattempo si è trasformato nel dicastero guidato da Vincenzo Spadafora. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero