La Liga spagnola riparte con gli effetti speciali, per guardare le partite in tv come se ci fosse il pubblico negli stadi, e al momento tiene segreto il 'piano B' nel caso...
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«Abbiamo un protocollo preciso e importante, con cui pensiamo di poter concludere il campionato - ha spiegato Juan Marn, delegato della Liga in Italia -. Se i contagi da coronavirus dovessero ricominciare, abbiamo diversi piani ma nessuno è pubblico. Si decide insieme, Liga e federazione». Il protocollo vieta le strette di mano, obbliga a cambiare le divise di gioco nell'intervallo. Ma, soprattutto, è diverso da quello italiano nell'approccio in caso di nuove positività: non una quarantena di 14 giorni, ma un isolamento per la squadra finché arrivano i risultati dei test di tutti. «Altrimenti - ha notato il delegato della Liga - sarebbe un disastro per il calendario». A differenza della Lega Serie A, la Liga non ha avuto problemi con i pagamenti dei broadcaster e ora si aspetta «livelli di audience molto alti».
Si gioca soprattutto alle 19.30 e alle 22, nel fine settimana ci sono anche le finestre pomeridiane alle 14 e alle 17.30.
Il Messaggero