Serpentara ai quarti col tris, Apuzzo: «Coppa utile per gli esperimenti»

Serpentara ai quarti col tris, Apuzzo: «Coppa utile per gli esperimenti»
Il Serpentara prolunga il buon avvio di stagione (che la vede anche al sesto posto del girone B di Eccellenza) e vola ai quarti di finale di Coppa Italia grazie al netto successo...

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Il Serpentara prolunga il buon avvio di stagione (che la vede anche al sesto posto del girone B di Eccellenza) e vola ai quarti di finale di Coppa Italia grazie al netto successo per 3-0 sulla Pro Calcio Tor Sapienza (dopo l’1-1 dell’andata). «Una partita intensa – commenta mister Mario Apuzzo – Di fronte abbiamo avuto una squadra valida anche se molto giovane e con un allenatore che sa leggere le partite, ma alla fine i ragazzi hanno meritato il successo soprattutto grazie a un buon secondo tempo».

 
In rete sono andati il giovane Fraschetti e l’esterno offensivo Spoletini (autore di una doppietta). «Quest’ultimo arriva dalla Prima categoria del Bellegra, un ragazzo molto umile che faccio fatica a lasciare fuori. Un giocatore che ha anche segnato qualche gol importante in questo avvio di stagione» dice Apuzzo che si dice ovviamente contento dell’approdo del Serpentara ai quarti di Coppa. «Vincere fa sempre bene e poi grazie a questa competizione abbiamo anche la possibilità di fare alcuni esperimenti e magari provare qualche giocatore in un ruolo nuovo, come accaduto con il Tor Sapienza. Ci teniamo a fare bene».
 
La priorità, però, resta il campionato. «Abbiamo avuto un buon inizio di stagione e si è formato davvero un bel gruppo con una società che ci sta sempre vicina. Spero che a dicembre rimangano tutti qui perché questi ragazzi mi regalano soddisfazioni, anche se l’obiettivo rimane comunque quello di una tranquilla salvezza». Da domani Apuzzo e i suoi ragazzi inizieranno a pensare alla trasferta con l’Insieme Ausonia. «Un test difficile anche perché abbiamo due o tre elementi che non sono al meglio: ne verificheremo le condizioni, ma andremo comunque a giocarci le nostre carte».    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero