Serie A, se non ci fosse la Juventus sarebbe un campionato equilibrato

Serie A, se non ci fosse la Juventus sarebbe un campionato equilibrato
campionato sarebbe più bello. L’equilibrio alle spalle dei bianconeri è tale da lasciare immaginare una lunga ed entusiasmante volata per l’assegnazione...

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campionato sarebbe più bello. L’equilibrio alle spalle dei bianconeri è tale da lasciare immaginare una lunga ed entusiasmante volata per l’assegnazione dei posti che contano fino all’ultima giornata. La squadra di Allegri invece c’è e si merita tutti i complimenti possibili. La Juventus è la squadra più forte, logico e giusto che dopo 17 giornate abbia già un largo margine, nonché sia campione d’inverno con due turni d’anticipo. All’opulenza della rosa, e quindi delle scelte a disposizione del tecnico, aggiunge uno strapotere fisico/mentale unico nel nostro torneo. Mandzukic e Sturaro gli esempi più rappresentativi. Nella gara contro la Roma erano dappertutto. Li vedevi ringhiare al limite della loro area, e subito dopo fornire assist o concludere pericolosamente in quella avversaria. La vittoria della Juventus sulla Roma non è stata il frutto di una differenza tecnica, bensì temperamentale e agonistica. E’ questo ciò che, più dei punti in classifica, crea il vero solco con Roma e Napoli, le due squadre tecnicamente più vicine ai bianconeri, figuriamoci con tutte le altre. La Roma sconfitta allo Stadium si è dimostrata comunque più solida di altre volte. E’ vero che Szczesny ha reso il risultato meno pesante, ma non si è smarrita, né ha dato segni di isteria come accaduto in altre trasferte torinesi. Un segnale di crescita però non ancora sufficiente a colmare il gap. Testa e gambe, come dimostra la Juventus, sono tra le chiavi principali per il successo. Sono loro che ti permettono di correre su ogni pallone come fosse l’ultimo a disposizione, che non ti fanno accontentare dei successi ottenuti e reagire con rabbia alle sconfitte.

Se il Napoli torna a sognare grazie alle magie di Mertens, la Lazio si conferma la vera rivelazione del campionato. E’ un piacere vederla giocare: compatta nel difendere come nell’attaccare. La squadra ha identità di gioco, qualità individuali e spirito di gruppo. Valori su cui alimentare sogni, tutt’altro che proibiti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero