Serie A, le folli strategie delle romane un regalo per le milanesi

Serie A, le folli strategie delle romane un regalo per le milanesi
Con il doppio pareggio subìto in fotocopia, allo scadere e in superiorità numerica, Roma e Lazio hanno certificato le loro difficoltà e i loro limiti. Le due...

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Con il doppio pareggio subìto in fotocopia, allo scadere e in superiorità numerica, Roma e Lazio hanno certificato le loro difficoltà e i loro limiti. Le due squadre, diverse per caratteristiche tecniche e tattiche, hanno lo stesso problema: pagano le strategie sbagliate delle società. In un campionato in cui, dopo anni di latitanza, Inter e Milan si presentavano decisamente più attrezzate e agguerrite, Roma e Lazio hanno pensato bene di peggiorare, anziché migliorare, le loro squadre. Un errore evidente, emerso con chiarezza nelle prime 15 partite. Difficile condividere il presidente Lotito quando si dichiara convinto di avere una “Ferrari”, scaricando tutto sulle spalle del tecnico. Inzaghi per primo sapeva come quella passata fosse stata una stagione irripetibile. Voleva rinforzi adeguati,ma chi è arrivato, a eccezione di Acerbi (al posto di de Vrji) e Correa (in sostituzione di Felipe Anderson), fino ad ora non ha portato alcun valore aggiunto. Oltretutto Milinkovic Savic e Luis Alberto, forse sopravvalutati, oppure demotivati per la mancata cessione, sono dei fantasmi. Dopo un terzo posto e una semifinale di Champions la Romaha pensato bene di smontare la squadra. Giusto “svecchiare” vendendo Strootman e Nainggolan, ma affidarsi ai giovani o comprare calciatori poco adatti al gioco di Di Francesco (tipo Pastore e forse lo stesso Nzonzi) è stato un azzardo, o una presunzione, le cui conseguenze e la confusione sono evidenti. Roma e Lazio hanno ancora tempo per non abdicare alle milanesi, ma la storia insegna che chi è costretto a inseguire non può concedersi ulteriori passi falsi.
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Il Messaggero