Serie A, il calendario c'è, tutto il resto è un'incognita

Serie A, il calendario c'è, tutto il resto è un'incognita
Sbagliato pensare che non conti, il calendario è sempre un fattore. Lo sarà ancora di più per questa nuova stagione condizionata dal coronavirus. Il 19...

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Sbagliato pensare che non conti, il calendario è sempre un fattore. Lo sarà ancora di più per questa nuova stagione condizionata dal coronavirus. Il 19 settembre partirà un torneo che, nell’anno solare, è come fosse il terzo. Il primo si è fermato, a metà marzo, mentre il secondo si è giocato in 44 giorni. Tante incognite accompagnano il nuovo campionato, prima fra tutte l’evoluzione del virus. Dopo avere ottimamente gestito la complicata e impervia ripartenza, il calcio italiano si ritrova con le positività post vacanza dei calciatori e soprattutto con le problematiche logistiche, economiche e tecniche post lockdown. Il campionato inizierà con squadre incomplete e comunque senza un volto definito, visto che il mercato sarà aperto sino al 5 ottobre e attraverserà, per la felicità degli allenatori, le prime tre giornate. Un mercato condizionato dalle minori risorse economiche che hanno ulteriormente appesantito i bilanci delle società e ne limiteranno le operazioni. Ci saranno più scambi tra club e ricerca alle “occasioni”, salvo rare eccezioni. Come poi giocatori e squadre reagiranno fisicamente alla compressione degli impegni vissuta in precedenza e a quella a cui vanno incontro, lo scopriremo solo con il passare delle partite. Tra le incertezze c’è anche quella sui valori in campo. A sensazione, il campionato appare più aperto e equilibrato. Juventus e Inter partono avanti, ma Pirlo, al debutto, va scoperto, e Conte, dopo la tregua, attenzionato. Le due romane poi, più che da Inzaghi e Fonseca, dipendono da come si muoveranno Lotito e Friedkin.
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Il Messaggero