Sei Nazioni solidarietà, gli azzurri si allenano con NeMO, all'Olimpico lo stand per la lotta alle malattie neuromuscolare

Sei Nazioni solidarietà, gli azzurri si allenano con NeMO, all'Olimpico lo stand per la lotta alle malattie neuromuscolare
Sarà dedicato a NeMO, centro clinico di eccellenza ad alta specializzazione per il trattamento delle patologie neuromuscolari, il match tra Italia e Irlanda previsto domani...

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Sarà dedicato a NeMO, centro clinico di eccellenza ad alta specializzazione per il trattamento delle patologie neuromuscolari, il match tra Italia e Irlanda previsto domani all'Olimpico. L'iniziativa è il frutto del sostegno che la Federazione Italiana Rugby ha deciso di rivolgere al centro, per promuovere la lotta contro le malattie neuromuscolati, patologie fortemente invalidanti che colpiscono oggi in Italia oltre 40.000 persone.   



NeMO è presente in quattro città: Roma, Milano, Messina e Arenzano (Genova). E proprio a Roma, sui campi dell'Acqua Acetosa, Alessandro, bambino affetto da Sma di tipo II, nei giorni scorsi ha potuto coronare il suo sogno: incontrare i giocatori della Nazionale per una seduta di allenamento (video). Assieme al fratello Riccardo, Alessandro ha potuto giocare con Angelo Esposito, Federico Ruzza e Tommaso Boni.  
«Con il rugby condividiamo uno dei valori fondamentali: lo spirito di squadra – ha detto il presidente della Fondazione Serena Onlus, ente gestore di NeMO, Alberto Fontana – Ciò che rende unico il modello del centro, infatti, è che il lavoro degli specialisti e degli operatori, sinergico come quello di una squadra, ruoti tutto intorno al paziente e alle sue esigenze, tenendo fissa la nostra “meta”: promuovere la migliore qualità di vita delle persone colpite da malattie neuromuscolari e sviluppare la ricerca di terapie efficaci». 

Sabato, al Villaggio, i tifosi del rugby potranno avere più informazioni sulle attività di NeMO, che sarà presente con un suo stand. Altri appuntamenti per il pubblico sono consultabili sul sito www.centrocliniconemo.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero