La Salernitana sogna la promozione, Lotito contento a metà: in A deve cederla

La Salernitana sogna la promozione, Lotito contento a metà: in A deve cederla
Più viene contestato, più vince. Alla Lazio e anche alla Salernitana. Se oggi i campani batteranno il Pescara, verranno promossi in serie A dopo ventitré...

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Più viene contestato, più vince. Alla Lazio e anche alla Salernitana. Se oggi i campani batteranno il Pescara, verranno promossi in serie A dopo ventitré anni. E' il metodo Lotito. Un imprenditore dai modi bruschi e spesso al centro di polemiche, ma assai preparato e intelligente. Stavolta però dovrà arrendersi e, pur riluttante, visti i successi, sarà costretto a cedere il passo e vendere uno dei suoi gioielli, la Salernitana, per via dell'articolo 16 bis nelle Noif. E non può assolutamente farlo, per via della parentela, al socio-cognato Mezzaroma o anche a "un soggetto collegato direttamente o indirettamente" con lui. Nonostante le battaglie portate avanti negli anni dal patron laziale e De Laurentiis (che oltre al Napoli ha pure il Bari) e la deroga avuta anni fa ai tempi di Tavecchio, la norma della Figc sulle multiproprietà è chiara. E lo è ancora di più dopo la modifica dell'ultimo Consiglio Federale.

COSA SUCCEDE


Se oggi la Salernitana otterrà una vittoria a Pescara, la squadra verrà promossa in serie A dove gioca anche la Lazio, altro club di cui Lotito è proprietario. Due società che fanno capo allo stesso soggetto non possono giocare nella stessa categoria.La società campana è gestita al 50% dalla Morgenstern Srl, amministrata da Marco Mezzaroma, cognato di Claudio Lotito, e dalla Omnia Service Srl, intestata a Enrico Lotito, figlio del presidente biancoceleste. Appena terminato il campionato di B il 27 maggio (play off e play out inclusi), ufficializzata la promozione in A della Salernitana Lotito, come recita il quarto comma dell'articolo 16 bis, dovrà dare "immediata comunicazione alla Figc e porvi termine entro 30 giorni". Il rischio di un'inchiesta federale, della perdita dei contributi federali e infine l'esclusione del club dal campionato. Il buon Claudio non si farà trovare impreparato. D'Altronde, la società campana ha il bilancio in attivo, grazie anche al contributo della Lazio, paga gli stipendi regolarmente e ha tutto in regola. Nonostante non abbia nulla di proprietà (paga affitti per il centro sportivo, lo stadio e la sede legale), a parte i cartellini dei giocatori, è un club sano e appetibile. Dunque non può che esserci interesse su una società del genere, con all'orizzonte le porte della serie A. Occhio però ai cortocircuiti e vuoti normativi. Sempre il comma 4 dell'articolo 16 bis, tramite una "clausola generale" prevede la possibilità che, qualora non si manifestasse nessun acquirente nei trenta giorni previsti per la cessione, potrebbero esserci deroghe e nessuna sanzione. Lotito attende, ma prima è pronto a festeggiare un'ultima volta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero