No, non può essere una partita come le altre. C’è qualcosa in più, soprattutto in ottica nerazzurra quando si parla di Zaniolo che somiglia molto a...
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UN CAPELLO POLEMICO
E letale, in questa stagione, anche nel gioco aereo: il gol di testa (al Moenchengladbach) arricchisce un bagaglio tecnico che già può vantare un tiro dalla distanza non indifferente. Per informazioni chiedere a Meret ma anche a Strakosha, salvato nell’ultima stracittadina soltanto da due clamorosi pali. Una crescita costante che ha fatto cambiare idea anche a Capello. Da che Esposito «non doveva prendere la stessa strada» di Zaniolo, ora per l’ex tecnico di Roma, Milan, Real Madrid e Juventus s’è trasformato «nel miglior talento italiano». Domani Nicolò torna a San Siro. Lo scorso anno Ranieri gli preferì Under. Subentrato nella ripresa, non giocò una grande partita. Era un periodo complicato: dopo la doppietta al Porto era arrivato l’esonero di Eusebio al quale s’era sommato lo scarso feeling con il tecnico di San Saba. Anche l’estate caratterizzata dai rumors di mercato non lo aveva aiutato. È bastato saper attendere. Merito di Fonseca, bravo a non caricarlo di pressioni all’inizio, affidandosi poi alle sue qualità quando ha capito che il ragazzo era pronto. Anche per lasciare il segno domani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero