ROMA Cinque gare senza gol. Che in un calendario compresso come quello post-pandemia equivale a poco meno di tre settimane. Ma per uno come Dzeko, 450 minuti senza segnare sono...
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UNA SETTIMANA DA LUPI
Ne è passato di tempo da quel 22 agosto del 2015. Millesettecentottantotto giorni e 104 gol dopo, Dzeko si ritrova nella paradossale situazione di dover dimostrare sempre qualcosa. In un calcio che fagocita tutto alla velocità della luce, le due perle contro la Sampdoria, datate 24 giugno, sembrano già appartenere alla preistoria. E così questa settimana, dopo averlo fatto riposare col Brescia, Fonseca si affida nuovamente a lui per chiudere in anticipo la pratica-Europa League. La Roma si presenta al doppio appuntamento nell’Olimpico deserto con due punti di vantaggio sul Napoli (sesto ma già sicuro di un posto avendo vinto la Coppa Italia) e quattro sul Milan, la vera rivale in questo finale di stagione. Superare Verona e Inter equivarrebbe a sigillare il quinto posto o perlomeno a regalarsi una spinta decisiva per evitare il ritorno rossonero e con questo le sabbie mobili dei preliminari che potrebbero compromettere già in avvio, un’annata dove la Roma deve puntare inevitabilmente a tornare tra le prime quattro.
FUTURO INCERTO
Due gare dove Edin vuole (anche) ritrovare il gol per allontanare indiscrezioni ricorrenti che lo vorrebbero a fine stagione di nuovo sul mercato.
Il Messaggero