Roma, a Trigoria partono gli allenamenti collettivi ma con distanziamento. Da lunedì il ritorno alla normalità

Roma, a Trigoria partono gli allenamenti collettivi
Piccoli passi verso la normalità. A Trigoria i calciatori cominciano a vedere la luce dopo il lockdown che li ha costretti prima ad allenarsi a casa e poi nel centro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Piccoli passi verso la normalità. A Trigoria i calciatori cominciano a vedere la luce dopo il lockdown che li ha costretti prima ad allenarsi a casa e poi nel centro tecnico ma con rigoroso distanziamento sociale. Questa mattina per la prima volta il club ha dato il via libera agli allenamenti collettivi, ma con distanziamento. Fonseca potrà svolgere, dunque, esercizi incentrati sulla tattica e sui tiri in porta. Per le partite in famiglia, invece, bisognerà aspettare lunedì quando le sedute torneranno normali grazie al nuovo protocollo stilato dalla Federazione e approvato dal CTS. Ieri il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora anche ufficializzato la data decisiva in cui verrà comunicata l’eventuale ripresa del campionato: «Lunedì 25 riceverò il protocollo per la ripresa del campionato. Le trasferirò al CTS e il mio impegno sarà di valutare tutto entro il 28 maggio, ovvero quando incontreremo le istituzioni del calcio per capire come e se sarà possibile riprendere il campionato. Voglio essere ottimista. Ho dato un secco no quando mi chiedevano della ripresa quando c’erano centinaia di morti. Se riparte l’Italia, può ripartire tutto lo sport e anche il calcio che è una passione di gran parte del paese e un’industria importante. Se non avessimo avuto quella linea di prudenza chissà dove saremmo oggi».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero