dal nostro inviato PINZOLO Un colpo a sorpresa, ma era nell’aria: Francesco Totti è passato a Trigoria, quella che per venticinque anni è stata la sua casa da...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
DAI SILENZI A OGGI
Totti in queste settimane si è chiuso nel suo silenzio, tra una spiaggia e l’altra: prima a Mykonos, poi a Sabaudia poi a Ibiza, sempre a stretto contatto con la sua famiglia, che lo ha consigliato e assistito in ogni momento di dubbio, di difficoltà. Totti ha ascoltato ogni tipo di proposta e ce ne sono state, di ogni genere: poteva giocare a Miami, oppure a Tokyo, o in Cina. Negli Emirati. Giocare sarebbe stata la cosa migliore per lui, perché Totti si sentiva calciatore e quello avrebbe fatto ancora per un anno. Ma lo avrebbe voluto fare nella Roma, che invece gli ha fatto capire a più riprese che era il caso di smettere. Le parole di Monchi («Totti deve aiutarmi a capire cosa significhi Roma e la Roma») e quelle di Di Francesco («Ho bisogno del suo supporto») lo hanno convinto a rivedere i piani e a dimenticare il rancore, nonostante qualche rapporto con alcuni dirigenti non funzioni come dovrebbe. Totti avrebbe scelto di restare a Roma e ieri con Monchi ha parlato proprio di questo. Roma, Trigoria, per continuare un’avventura cominciata 25 anni fa, con la maglietta e i pantaloncini addosso e poi con la fascia di capitano al braccio. A Monchi ha ribadito quelle che sono le sue esigenze, la sua volontà: vuole restare come dirigente “tecnico”, perché ama il campo e ama stare con i giocatori. Un ruolo di campo e Monchi ha detto di sì. Starà vicino a Di Francesco e a Morgan De Sanctis, che sarà una sorta di team manager. Totti non andrà in America con la squadra e comincerà la sua avventura con la Roma, al ritorno del gruppo dagli Stati uniti, il 31 luglio. A meno che Pallotta, che ha in programma di tornare a Roma da Londra prima della partenza per gli Stati Uniti, non riesca a convincerlo a seguire la squadra per la tournée. Diciamo pure che - a meno di ripensamenti - dal primo di agosto Totti rifarà parte della Roma, anche se il ruolo dovrà essere definito al meglio, ma le caratteristiche sono già chiare. E il contratto, quella carta privata, dovrà essere ratificato in moduli federali. Questo è necessario.
CHECCO E LA TV
Francesco in queste settimane è stato gratificato anche dalle proposte che gli sono arrivate dalle varie televisioni: Sky, Mediaset, fino alla Rai. Non può accettare un ruolo “fisso” come opinionista stagionale, ma a tutti ha fatto sapere che sarà disponibile per ospitate ovunque. Anche perché ora, da dirigente della Roma - quello voleva - , gli verrà richiesto di rappresentare i colori giallorossi anche nelle sedi televisive. Totti riabbraccia la Roma, del resto è quel che ha sempre desiderato. Non ha mai chiesto di fare l’uomo immagine, voleva un compito più operativo e quello alla fine avrà. Con i suoi compagni e con il suo amico De Sanctis. Totti torna a essere un pezzo di Roma. E se fosse stato qui a Pinzolo, tutto avrebbe avuto un altro sapore. Ma meglio tardi che mai. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero