Roma, Totti: «Se Friedkin mi chiedesse di tornare gli risponderei di no»

Roma, Totti: «Se Friedkin mi chiedesse di tornare gli risponderei di no»
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«Se ora dovessero chiedermi di tornare mi metterebbero in difficoltà ma risponderei di no, vado nella mia direzione - Quando intraprendo un percorso lo porto a termine in tutto e per tutto» Lo ha detto Francesco Totti a Radio Radio durante la trasmissione "FoodSport" rispondendo a una domanda relativo Dan Friedkin possibile acquirente del club che prenderebbe il posto dell'attuale presidente James Pallotta: «Spero che quest'altro americano possa venire ma ne dubito. Una volta che metti le mani dentro capisci cosa c'è nella Roma. Io ne so qualcosa. Spero che i tifosi della Roma possano tornare ad alti livelli con un presidente che possa mettere tanti di quei soldi che possa vincere tutto ciò che c’è nel calcio. Senza nulla togliere a Pallotta».


TENTAZIONE ZANIOLO
L’ex dirigente della Roma si è poi soffermato su Zaniolo che dopo aver scelto di restare a Roma la scorsa estate ha affittato la casa all’Euro in cui ha vissuto Francesco con la sua famiglia per 15 anni: «In quella casa ci ho messo Alisson che è diventato il portiere più forte del mondo e Zaniolo che da quando è entrato là dentro ha cominciato a fare gol». Poi l’ex numero 10 si è fatto serio e ha parlato del futuro del giovane talento: «Per suo bene non farei paragoni con me. Se Zaniolo continuerà così meriterà tutto il bene nel calcio. Spero che possa rimanere più a lungo possibile anche se per me non sarà così. Potrebbero venderlo, poi non so se da qui a giugno possa succedere qualcosa a livello societario. Lui è un giocatore papabile. La differenza con me e De Rossi? Che noi eravamo anche romani e romanisti». 


Riguardo invece al proprio percorso professionale intrapreso dopo l'addio alla Roma, Totti spiega che «è ancora da definire». «Vorrei far crescere giovani, italiani e stranieri, fargli capire la realtà calcistica. Dopo 30 anni di esperienza credo di poterlo fare - sottolinea -. E' un lavoro di scouting soprattutto sui giovani. Ô una cosa che sto pensando di fare, ma ancora non è del tutto fatta».
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Il Messaggero