Roma, Spalletti: «Lione? Sorteggio duro, sfida di alto livello»

Roma, Spalletti: «Lione? Sorteggio duro, sfida di alto livello»
«L'urna è stata coerente: con noi è sempre molto attenta». L'allenatore della Roma, Luciano Spalletti, sorride amaro dopo il sorteggio degli...

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«L'urna è stata coerente: con noi è sempre molto attenta». L'allenatore della Roma, Luciano Spalletti, sorride amaro dopo il sorteggio degli ottavi di finale di Europa League. Dall'urna di Nyon è uscito infatti il Lione, avversario di certo non tra i più abbordabili. «È un sorteggio difficile, ma siamo felici di accettare questo livello di confronto alto. Queste gare arriveranno in un periodo concentrato di tante sfide di alto livello, per cui ci sarà da stare svegli - spiega il tecnico sul sito ufficiale del club giallorosso -. Il Lione è una squadra che ha giocatori forti, qualità individuali, tecnica in velocità, non danno mai riferimenti. Lacazette e Tolisso sono giocatori di primo piano come ne abbiamo noi. Dobbiamo essere la Roma». Per la Roma e Spalletti sarà un ritorno al passato visto il precedente del 2006-2007 negli ottavi di Champions League, con i giallorossi poi qualificati. «Ottimisti visto il precedente di dieci anni? Possiamo guardare con ottimismo a ogni partita, abbiamo una rosa forte. Possiamo competere con chiunque anche nel lungo periodo visto che abbiamo anche ricambi forti - sottolinea Spalletti -. È vero, forse era meglio incontrare altre squadre ma comunque va sempre fatta una prestazione per vincere e quando incontriamo club inferiori a noi cala anche il nostro rendimento, quindi bene che il livello sia alto». «Parlerò certamente con Grenier che conosce Lione, una piazza importante che ha esperienza internazionale. Ha un presidente che vuole fare bel calcio, ha costruito uno stadio, è ambizioso - le parole del tecnico -. Ha avuto un momento di flessione ma è tornato a investire nella squadra, acquistando giovani di grande prospettiva, che pedalano forte. Ci sono componenti importanti per essere in condizione di far bene».
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Il Messaggero