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IL PRECEDENTE
Che poi, bisogna capire che valutazione dare all'aggettivo. Buoni per cosa? Per partire dal primo minuto? Difficile. José ha il precedente dello scorso anno, quando recuperò in extremis Mkhitaryan. Infortunatosi nel match d'andata con il Leicester (28 aprile), l'armeno saltò il ritorno e in più altre tre gare di campionato (Fiorentina, Venezia e Torino) per poi scendere dal 1' in campo a Tirana. Sedici minuti e di nuovo ko. È vero che Paulo ha un problema articolare e non muscolare ma la posta in palio sembra troppo alta per rischiarlo subito. Dybala a Budapest giocherà ma l'intenzione di José è quella di impiegarlo a partita in corso, intorno al 60'.
Poi tutto può cambiare e lo ha spiegato bene lo stesso allenatore nel post-gara di Leverkusen: «Se il Bayer avesse segnato, Paulo lo avrei subito inserito in campo. Non importa se l'1-0 pareggiava soltanto i conti con il gol di Bove all'andata. Sarebbe entrato immediatamente». Le variabili, quindi, sono infinite. Ma se il canovaccio tattico è quello che ha in mente il portoghese, Dybala sarà pronto per l'ultima mezz'ora e gli eventuali supplementari. Perché in una gara del genere, un tecnico deve pensare anche all'overtime e agli eventuali rigori. Specialità nella quale Paulo da Laguna Larga, non solo eccelle in giallorosso, ma ha già lascito il segno lo scorso dicembre in Qatar. Oggi difficilmente si capirà di più rispetto a quel poco che è filtrato in questi giorni da Trigoria. Ma con Spinazzola recuperato, il dubbio è soltanto che assetto scegliere. Se più offensivo (con El Sha al fianco di Abraham) o più attendista (Pellegrini avanzato).
IL VIAGGIO
Nel primo pomeriggio Dybala e compagni partiranno per Budapest, dove alloggeranno all'Hilton che si trova a 8 chilometri dalla Puskas Arena, raggiungibile, traffico permettendo, in una ventina di minuti. L'arrivo è previsto per le 16,30. Alle 18,30 - dopo la classica passeggiata della squadra all'interno della Puskas Arena - arriverà Mourinho in sala stampa. A fargli da scudieri Pellegrini e Mancini, i suoi fedelissimi. Con l'asso nella manica, ancora nascosto. Ma pronto a subentrare e lasciare il segno. Per una notte che vuole essere ancora una volta magica. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero