Roma, senza Salah l'equilibratore è Iago Falque

Roma, senza Salah l'equilibratore è Iago Falque
Stavolta dovrà essere camaleontica gioco-forza. Perché senza Salah, out nella più rosea delle prognosi almeno un mese, la Roma dovrà cambiare inevitabilmente interpreti e modo...

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Stavolta dovrà essere camaleontica gioco-forza. Perché senza Salah, out nella più rosea delle prognosi almeno un mese, la Roma dovrà cambiare inevitabilmente interpreti e modo di giocare. Trasferta di Bologna, parentesi in Champions al Camp Nou, di nuovo in campionato contro Atalanta e Torino, poi ancora Europa col Bate, nutrendo la flebile speranza di riavere l'egiziano disponibile a Napoli, il 13 dicembre. Aspettando il rientro di Totti (forse a Barcellona) per ora sono tre i calciatori che possono sostituire l'ex Chelsea: Iago Falque, Florenzi e Iturbe.

RUDI CALA IL JOLLY
Lo spagnolo sembra essere la scelta più semplice e logica. Sa fare gol ma all'occorrenza sacrificarsi e diventare un prezioso jolly tattico: una volta impiegato ad aiutare il terzino e un'altra in marcatura sul portatore di palla avversario, come accaduto con Biglia al derby. Disponibilità e duttilità sono le sue caratteristiche migliori, a tal punto che senza di lui difficilmente la Roma riesce a giocare un 4-4-2 puro. Anche se oramai per Iago Falque 4-3-3, 4-2-3-1, 4-1-4-1 o appunto, 4-4-2, fa poca differenza. Garcia è consapevole che esterno di centrocampo o d'attacco, trequartista o intermedio, dove lo metti, difficilmente Iago deluderà: «Al derby sapevo che avrei giocato trequartista, Garcia me l'aveva detto qualche giorno prima e ci abbiamo lavorato. Sento molto la sua fiducia e quella del club. Spero di restare a lungo, mi trovo benissimo», ha raccontato ieri a Roma Radio.
PERCORSO DA TITOLARE
Tredici presenze stagionali tra campionato e coppe, l'ex Genoa pensa che questo sia «l'anno giusto per vincere qualcosa, alla fine è quello il nostro obiettivo». Difficilmente sarà la Champions dove sarebbe già un bel risultato qualificarsi per gli ottavi: «Nel prossimo turno andremo a Barcellona. Sarà un piacere esserci. Sono cresciuto lì per otto anni e ritroverò qualche compagno come Messi, Jordi Alba, Sergi Roberto. Ne conosco tanti e sarà bello rivederli».
ULTIMA CHIAMATA

Considerando che in questa sosta si sta curando il ginocchio destro che gli ha dato qualche noia (problemi nati dopo un contrasto con Silvestre in Sampdoria-Roma), possibile che Garcia possa (anche) risparmiarlo e non fargli disputare tutte le partite. Due le alternative: alzare Florenzi, nel ruolo che meglio sa interpretare e dove sta trovando la consacrazione anche in nazionale oppure concedere l'ultima chance a Iturbe. Per l'argentino – spronato ancora una volta da Sabatini qualche giorno fa («Deve tornare a giocare come faceva da bambino, in piazzetta, non farsi imbrigliare dal disegno tattico») siamo arrivati all'ultimo giro di valzer. O balla ora oppure lo farà altrove.
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Il Messaggero