Roma, è scoppiata la Tammy mania, tutti pazzi per Abraham: «È una belva»

È bastata una partita a Tammy Abraham per dimostrare a chi era scettico che ha tutte le carte in regola per diventare un leader della Roma. Un attaccante scelto da Mourinho...

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È bastata una partita a Tammy Abraham per dimostrare a chi era scettico che ha tutte le carte in regola per diventare un leader della Roma. Un attaccante scelto da Mourinho e acquistato da Friedkin, un’operazione andata in porto in pochi giorni per sostituire un altro campione come Edin Dzeko.

Nuovo corso

Il bosniaco è ormai solo un ricordo, perché Abraham in 68 minuti è stato capace di far espellere il portiere avversario, servire due assist, colpire una traversa e incassare la standing ovation dei 27 mila dell’Olimpico: «È stata una settimana strana per lui, su e giù da Londra, le firme, ma ha fatto un bel precampionato. Non era un problema per lui fare 60-70 minuti», ha spiegato ieri sera Mourinho. 

Risultati ottenuti grazie al lavoro quotidiano svolto al Chelsea e negli ultimi quattro giorni a Trigoria assieme ai preparatori del portoghese. Lo Special One sapeva a che tipo di preparazione era stato sottoposto Abraham in Inghilterra (ha giocato le amichevoli contro Arsenal e Tottenham) ed era certo che le qualità sarebbero emerse anche senza aver mai svolto un allenamento con la squadra (non poteva allenarsi in gruppo per via dell’isolamento fiduciario). «Prima partita all’Olimpico con una vittoria. Ben fatto ragazzi! Grazie a tutti i tifosi per il fantastico supporto. Ci vediamo presto», ha scritto l’attaccante in un post su Instagram.

Esordio da veterano

Così è stato, il numero 9 è sembrato un veterano della Serie A e ha preso subito confidenza con i nuovi compagni: a fargli da Cicerone è stato Pellegrini che in inglese gli ha spiegato le basi di essere calciatore della Roma e lui non ha perso tempo a seguire i consigli. In molti hanno notato che mentre il var stava verificando la regolarità del gol di Mkhitaryan, Abraham (autore dell’assist) è stato sorpreso dalle telecamere a pronunciare la parola “please” a ripetizione, un modo come un altro per esorcizzare la tensione attraverso la preghiera.

Oppure, a fine partita anziché tornare a casa con la sua compagna presente allo stadio per l’occasione, si è fermato con alcuni piccoli tifosi all’esterno dell’Olimpico per scattare selfie e foto. Un atteggiamento umile che ha subito riscosso un enorme successo sui social network: «Abbiamo comprato una belva, quest’anno ci sarà da divertirsi», «Con lui è Shomurodov abbiamo un attacco degno di questo nome», «Gli scorre il campo sotto i piedi…Grande potenza e facilità di corsa», «Gioca in modo molto intelligente per la squadra». Insomma, una standing ovation virtuale a cui si sono uniti anche alcuni tifosi del Chelesa che avrebbero preferito dare a Tammy le chance che non ha avuto.

 

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Il Messaggero