La Roma si sbriciola, il Sassuolo vince 4-3 all'Olimpico. Fallito l'aggancio al secondo posto: ora il derby sa di spareggio Champions

I giallorossi perdono l’occasione di agganciare l’Inter al secondo posto e di scavalcare la Lazio

La Roma cade all'Olimpico e fallisce l'aggancio al secondo posto: il Sassuolo vince 4-3
La Roma si sbriciola e perde l’occasione di agganciare l’Inter al secondo posto e di scavalcare la Lazio, che affronterà domenica nel derby, che sa tanto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La Roma si sbriciola e perde l’occasione di agganciare l’Inter al secondo posto e di scavalcare la Lazio, che affronterà domenica nel derby, che sa tanto (sempre di più) di spareggio Champions. La squadra di Mourinho perde, e male, contro il Sassuolo e trova il modo di protestare contro l’arbitro Fabbri che, sul più bello (con i giallorossi che cercavano la rimonta), trova l’occasione - dopo un consulto al Var - di espellere Kumbulla e concedere un rigore al Sassuolo. Nulla di strano fin qui. L’anomalia è che, visionando l’episodio, l’arbitro di Ravenna non ha notato, oppure ha valutato ininfluente, un calcio (o tentativo di calcio) di Berardi su Kumbulla, procurando la sua sciocca e inopportuna reazione. Il rigore, in questo caso, è in più: l’espulsione di entrambi sarebbe stata equa, questa è la tesi dei giocatori in campo e di Kumbulla in particolare.

Gli errori della Roma

Ma nel cupo pomeriggio dell’Olimpico, tutto schierato con Mourinho (non in panchina per squalifica) sulla questione Serra, la Roma ci mette del suo al di là delle decisioni del direttore di gara. Mou prova a vincere facendo riposare i suoi big, e tiene fuori Mancini (diffidato) e Dybala. Dentro Bove e Wijnaldum. La Roma è già in emeregenza, deve rinunciare a Pellegrini, Belotti, Solbakken e allo squalificato Cristante. La partita è piena di curve e si capisce dopo pochi minuti. La Roma domina (nei primi minuti sfiorano il gol ElSha e Wijnaldum) ma va sotto di due gol (doppia Laurentie); poi segna (Zalewski, primo gol con la maglia della Roma) e torna in partita. Nel finale di primo tempo, ecco l’episodio che fa pendere il risultato dalla parte del Sassuolo, con non poche polemiche da parte della Roma. Kumbulla esce e lascia la Roma in dieci. Ma proprio questo gol del numero 10 del Sassuolo stende la Roma, che fatica a riaddrizzare il match.

La squadra di Dionisi corre che è una bellezza, gioca bene ed è sempre sul pezzo. La Roma torna in campo senza Spinazzola, che dalla sua parte ha sofferto molto Berardi (ma ha servito la palla del 2-1 a Zalewski) e Bove, con dentro Karsdorp e Dybala, che riporta subito la Roma in partita con un gol dei suoi. Il rischio di subire c’è sempre, con la squadra giallorossa sempre al di là della metà campo e soggetta a contropiedi, con cui Berardi, Frattesi e Lauriente vanno a nozze. La Roma si riferma e il Sassuolo, senza perdere la testa, arriva al quarto gol con Pinamonti: Lauriente sfrutta un errore di Camara, entrato al posto di Matic, e serve in verticale l’ex attaccante dell’Inter, che buca Rui Patricio. A pochi secondi dalla fine, Gini segna il terzo gol, ma non basta. La partita finisce lì, resta l’occasione persa e la rabbia. Tanta.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero