Roma, Perotti recupera e vola in nazionale: «Di Francesco mi ha cambiato la carriera»

Roma, Perotti recupera e vola in nazionale: «Di Francesco mi ha cambiato la carriera»
È un anno da ricordare quello di Diego Perotti, rimasto in estate nella Capitale solo perché Luciano Spalletti ha scelto di allontanarsi da Roma per allenare...

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È un anno da ricordare quello di Diego Perotti, rimasto in estate nella Capitale solo perché Luciano Spalletti ha scelto di allontanarsi da Roma per allenare l’Inter. Il rapporto tra l’attaccante e il tecnico toscano non era dei migliori, poi con l’arrivo di Di Francesco tutto è cambiato. L’argentino ha ritrovato motivazioni e la gioia di giocare a calcio, ha ottenuto un ruolo da titolare (quasi) inamovibile in giallorosso, segnando 7 gol e servendo 3 assist. Non un grande bottino, ma è bastato per fargli guadagnare la convocazione in nazionale: «Di Francesco mi ha fatto cambiare il mio modo di giocare, chiedendomi di non essere sempre incollato alla linea laterale, ma cercare la palla tra le linee e in profondità, che è qualcosa che anche Sampaoli mi chiede. Lui, oltre al "Gato" Daniele e Gasperini sono fra i tre allenatori più importanti che ho avuto nella mia carriera», ha detto al quotidiano argentino “Clarìn”.


SOGNO MONDIALE
Questa mattina Perotti è volato in Inghilterra dove la nazionale è in ritiro per affrontare le amichevoli contro Italia (23 marzo Etihad Stadium di Manchester) e Spagna (27 marzo stadio Wanda Metropolitano di Madrid) in preparazione al Mondiale. Diego non è al meglio della condizione fisica per un problema muscolare che non gli ha permesso di giocare contro il Cortone, lo staff sanitario di Trigoria è in costante contatto con quello argentino per monitorare l’evolversi della situazione e non rischiare ricadute. Diego, però, è entusiasta della chiamata di Sampaoli e spera in un posto per Russia 2018: «Mi sto godendo questo momento. So che non sarà facile perché ci sono molti giocatori di grande qualità. Naturalmente ho intenzione di combattere fino alla fine e cercherò di sfruttare queste due amichevoli». 


Prima, però, sarà necessario fare bene con la Roma conquistando la qualificazione alla prossima Champions League e non sfigurare nei quarti di finale contro il Barcellona: «Matematicamente non possiamo arrivare allo Scudetto. Molti punti ci separano e ce ne pentiamo. Mancano ancora alcune partite, Juventus e Napoli non penso che perdano molti punti. Dobbiamo pensare a qualificarci per la prossima Champions League. Totti? È il re della città. Purtroppo ho dovuto giocarci all’ultimo momento della sua carriera e non ho avuto la possibilità di godermelo a pieno. Ma ho visto le cose che ha fatto durante gli allenamenti e quando ha risolto le partite da solo. Ha una visione di gioco che non gli richiede tanto dal punto di vista fisico. Ho giocato con lui, Messi e Riquelme: non ho più nulla da chiedere al calcio».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero