È un anno da ricordare quello di Diego Perotti, rimasto in estate nella Capitale solo perché Luciano Spalletti ha scelto di allontanarsi da Roma per allenare...
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SOGNO MONDIALE
Questa mattina Perotti è volato in Inghilterra dove la nazionale è in ritiro per affrontare le amichevoli contro Italia (23 marzo Etihad Stadium di Manchester) e Spagna (27 marzo stadio Wanda Metropolitano di Madrid) in preparazione al Mondiale. Diego non è al meglio della condizione fisica per un problema muscolare che non gli ha permesso di giocare contro il Cortone, lo staff sanitario di Trigoria è in costante contatto con quello argentino per monitorare l’evolversi della situazione e non rischiare ricadute. Diego, però, è entusiasta della chiamata di Sampaoli e spera in un posto per Russia 2018: «Mi sto godendo questo momento. So che non sarà facile perché ci sono molti giocatori di grande qualità. Naturalmente ho intenzione di combattere fino alla fine e cercherò di sfruttare queste due amichevoli».
Prima, però, sarà necessario fare bene con la Roma conquistando la qualificazione alla prossima Champions League e non sfigurare nei quarti di finale contro il Barcellona: «Matematicamente non possiamo arrivare allo Scudetto. Molti punti ci separano e ce ne pentiamo. Mancano ancora alcune partite, Juventus e Napoli non penso che perdano molti punti. Dobbiamo pensare a qualificarci per la prossima Champions League. Totti? È il re della città. Purtroppo ho dovuto giocarci all’ultimo momento della sua carriera e non ho avuto la possibilità di godermelo a pieno. Ma ho visto le cose che ha fatto durante gli allenamenti e quando ha risolto le partite da solo. Ha una visione di gioco che non gli richiede tanto dal punto di vista fisico. Ho giocato con lui, Messi e Riquelme: non ho più nulla da chiedere al calcio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero