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La rivincita degli esclusi. È quello che sta andando in scena in questo primo scorcio di campionato a Trigoria. Da Mirante a Ibanez, passando per Perez, Karsdorp e Spinazzola, sino ad arrivare al paradosso Pedro-Mkhitaryan, la Roma ha in rosa diversi calciatori che sono stati bravi a rilanciarsi. A partire da Mirante, riserva prima di Olsen e poi di Pau Lopez, capace sia con Ranieri che con Fonseca di invertire le gerarchie e passare da riserva a titolare. Nelle ultime settimane si parla anche di un rinnovo: non una formalità a 37 anni. Il portiere non è l’unico caso. Spinazzola, ceduto all’Inter a gennaio, finito nel dimenticatoio dietro Kolarov dopo il suo ritorno, ora s’è ripreso tutto con gli interessi: Roma e Nazionale. Peres sembrava ormai un giocatore perso alla causa. Il prestito al San Paolo non aveva dato i frutti sperati, a tal punto che il club brasiliano aveva deciso di girarlo allo Sport Recife, club di serie B. Sembrava essere il sipario sulla carriera del laterale che invece, una volta tornato a Roma, ha cambiato marcia. O forse testa. Fatto sta che nella seconda parte dello torneo scorso è divenuto il titolare e oggi si divide la fascia destra con Karsdorp. Un altro che tra infortuni e poca adattabilità al calcio italiano sembrava un investimento sbagliato. Nemmeno il prestito al Feyenoord lo aveva rilanciato. Qualche acuto ma non la continuità che gli veniva richiesta per essere riscattato. Estate trascorsa con le valigie in mano, è stato vicinissimo all’Atalanta e al Genoa, fino a quando non ha puntato i piedi: «Rimango qui, voglio giocarmela». Detto, fatto. Sinora ha collezionato 391 minuti e a Marassi ha giocato l’intera partita senza essere sostituito. Per un altro sarebbe un proforma, per lui no. È appena la terza volta che gli accade in Italia.
SETTORE SCOUTING
Anche Ibanez a livello di minutaggio è un altro.
Il Messaggero