Roma, Jesus spiazza Petrachi: «Voglio restare qui per tanti anni. Mi sento a casa»

foto Gino Mancini
«A Roma mi sento a casa». Juan Jesus non ha nessuna...

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«A Roma mi sento a casa». Juan Jesus non ha nessuna intenzione di lasciare la Capitale e lo dice a chiare lettere in un’intervista rilasciata al sito del club giallorosso. Il direttore sportivo Gianluca Petrachi, però, ha il preciso compito di tagliare il monte ingaggi della rosa in vista della prossima estate e tra i calciatori entrati nel mirino del dirigente c’é proprio Juan Jesus che guadagna circa 3,5 milioni a stagione: «Ancora devo fare tante cose con la Roma e mi piacerebbe rimanere qui veramente per tanti anni perché sto bene, la mia famiglia anche, mio figlio è nato qui, non ho un motivo per andare via. Ci sentiamo quasi italiani, sono otto anni che stiamo qui, siamo cresciuti qui, anche mia moglie dice che qui è più casa nostra che in Brasile dove andiamo sempre di corsa per andare a trovare tutti. Qui ci sentiamo a casa». Jesus, come tutta la squadra, è tornato ad allenarsi a Trigoria con sedute individuali in attesa che il 18 maggio riprendano quelle di gruppo: «Il ritorno è stato un po’ strano, eravamo abituati a salutarci, scherzare, abbracciarci. Ora invece dobbiamo rimanere a distanza. Anche nel lavoro mi mancano tanto le esercitazioni di gruppo sul possesso palla. Per ora la situazione è questa ma gli allenamenti stanno andando bene, stiamo rimettendo benzina in corpo per farci trovare pronti». Durante il periodo di quarantena il difensore ha seguito il programma dei preparatori: «Ho svolto gli allenamenti settimanali che ci mandava lo staff prima di avere di nuovo la possibilità di tornare a Trigoria. In tutto il periodo la società è stata brava ad aiutare i dipendenti, noi calciatori e le nostre famiglie, oltre alle tante iniziative realizzate per la città. Stanno facendo di tutto per mantenere la nostra salute al sicuro e per farci mantenere la forma, ora che siamo potuti tornare in campo ci stiamo avvicinando a quello che siamo abituati a fare tutti i giorni anche se solo a livello individuale. La Società ci ha seguito e sta continuando farlo a 360 gradi».
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Il Messaggero