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LA PROVOCAZIONE
Più difficile si sta rivelando invece per Petrachi liberarsi dal Torino. Il presidente Cairo continua a fare muro nel non accettare le dimissioni presentate dal ds. Dopo aver visto il filmato che ritrae il dirigente salentino con il Ceo Fienga all’aeroporto di Fiumicino martedì notte, la situazione s’è complicata oltremodo. Petrachi - al quale è stato chiesto di rinunciare alle ultime tre mensilità e ad altri compensi maturati nella sua esperienza quasi decennale in granata - continua a sperare che a fronte di questa rinuncia la situazione possa sbloccarsi a breve. Altrimenti, come extrema ratio, potrebbe decidere di giocarsi l’ultima carta e accettare in modo provocatorio di restare a Torino per l’ultimo anno di contratto. A quel punto Cairo si ritroverebbe in casa un ds con il quale ha rotto ogni rapporto che dovrebbe costruire la squadra per la prossima stagione. Situazione a dir poco surreale. A Trigoria sono consapevoli che l’intransigenza del Torino potrebbe ammorbidirsi a fronte di un indennizzo di un calciatore. Il nome individuato dai granata è Cangiano. Il problema, però, è che nessuno fa la prima mossa. Cairo perché risentito con la Roma e con il dirigente. La Roma invece perché conoscendo il gelo intercorso tra le parti nell’ultimo anno, ritiene - ingaggiando Petrachi - di risolvere un problema al Torino. E così lo stallo continua.
RANIERI, RADU E PINAMONTI
Chi invece ha agito in anticipo è stato Ranieri. Che quando ha capito che non sarebbe stato confermato, ha fatto da solo un passo indietro. Da quel momento, l’allenatore s’è trasformando in un libro aperto, parlando apertamente di tutto ciò che riguarda il club. Anche ieri non è stato da meno: «L’inchiesta su De Rossi? Ad hoc, fatto da chi voleva fare un po’ di caos. Lo sappiamo tutti da dov’è partita e sicuramente lo sanno anche i tifosi». Epilogo su Totti (immortalato a Monte Carlo mentre Fienga e Petrachi erano a Madrid): «Scegliendo me ha inciso. C’era chi voleva Paulo Sousa e lui invece ha detto che voleva me». Vero, in parte. In realtà la Roma ha virato sul tecnico romano soltanto quando Paulo Sousa non ha accettato i 3 mesi proposti dal club che subordinava un altro anno di contratto all’ottenimento della Champions. Ranieri è stato l’unico a dire di sì senza porre condizioni.Mercato: l’Inter oltre a Dzeko chiede anche Kolarov, la Roma disposta a trattare ma oltre al cash vuole anche un giovane tra Radu e Pinamonti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero