Confrontarsi fa sempre bene. Farlo con chi, grazie a qualche anno in più sulla carta d’identità (e militanza nella Roma) gode di un’esperienza e spesso...
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Tornando al colloquio, può sorprendere che nell’incontro con i senatori fosse presente Pastore e non Nzonzi. Il motivo è meramente linguistico: l’argentino parla l’italiano mentre il francese fatica ancora a capirlo. E visto che Eusebio voleva che il confronto avvenisse senza la presenza di terze persone, ecco spiegata l’esclusione dell’ex Siviglia che per personalità ed esperienza ha poco da invidiare al resto del gruppo. Proprio Pastore, si candida per tornare, salvo sorprese, nella lista dei convocati per Bologna. Oggi Di Francesco prenderà una decisione ma il fatto che l’argentino siano ormai un paio di giorni che si sta allenando regolarmente con la squadra lascia ben sperare. Come ricordato nei giorni scorsi durante un’intervista radiofonica a RMC Sport, il problema al polpaccio non gli dà tregua ormai da quattro anni. Così, quando ha avvertito fastidio all’arto dopo l’amichevole contro il Benevento, il Flaco ha preferito fermarsi. Ora però, anche rinfrancato dalle parole (e dall’attestato di fiducia) del tecnico, vuole tornare a disposizione. Tra l’altro il Bologna gli porta bene: dei 14 gol segnati in campionato con il Palermo nella sua prima esperienza in Italia, uno (il 17 ottobre del 2010) lo segnò proprio ai rossoblù con un bel tiro dalla distanza che sbloccò una gara poi vinta 4-1 dai siciliani.
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Il Messaggero