OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il cielo è grigio sopra Trigoria, la temperatura sfiora i 12 gradi e un vento freddo costringe Mourinho a indossare il cappuccio della felpa. Il tecnico è seduto in panchina in attesa che la squadra arrivi per l’allenamento, l’aspetterà 25 minuti perché alcuni esercizi in palestra hanno preso più tempo del dovuto. Intanto, sul campo B (quello accanto al Testaccio dove c’è il portoghese) ci sono Spinazzola e Zaniolo assieme a dei preparatori. Il primo è di animo positivo, calcia il pallone con discreta potenza, effettua cambi di direzione, allunghi e trova anche il tempo di scherzare; Nicolò è più taciturno, vorrebbe esserci per il quarto di finale d’andata in Norvegia, ma dovrà rimandare, magari giocherà all’Olimpico domenica contro la Salernitana.
La squadra entra in campo poco prima delle 12 (non c'è Veretout), il “sentiment” che anima il gruppo è positivo, ma appena comincia la seduta le bocche si chiudono e il volto diventa più serio: riscaldamento, cambi di direzione, passaggi con il pallone, tattica e partitella. A rompere il ghiaccio ci pensa il vice di Mourinho Salvatore Foti che, per spiegare un esercizio sui cambi di direzione, carica la squadra: «L’ultimo che arriva ha la mamma ….».
Un modo, forse discutibile, per stimolare il gruppo a dare il massimo. Mourinho, intanto, per circa 15 minuti è a colloquio con Tiago Pinto, ma con gli occhi non si perde mezzo movimento del gruppo. Nel primo pomeriggio la partenza per Bodo e in serata (ore 19) la conferenza stampa del tecnico e Felix. Il ghanese domani non partirà titolare, giocherà Abraham come terminale offensivo, dietro di lui Pellegrini e Mkhitaryan. A centrocampo Karsdorp, Cristante, Oliveira e Zalewski che potrebbe cedere il posto ad El Shaarawy, in difesa Mancini, Smalling e Ibanez (o Kumbulla). Insomma, una Roma titolare per ipotecare il passaggio del turno e vendicare il 6-1 del girone.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero