Il rimpianto per il «ritiro» di Roma dalla candidatura, ma soprattutto l'occasione persa dalla Capitale di poter sfruttare i circa 1,7 miliardi del Cio per quella...
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«In base alle informazioni che noi abbiamo ricevuto negli ultimi giorni - prosegue il capo dello sport mondiale - è stato chiaramente dimostrato che la decisione del consiglio comunale era politicamente motivata per ragioni che vanno al di là del progetto Olimpico». Per questo, da Losanna tengono a specificare «che il Cio è consapevole che questa è stata una decisione molto difficile da prendere per il Coni, potendo godere del supporto a tutti gli altri livelli di Governo e della popolazione di Roma e dell'Italia per la candidatura», aggiunge Bach, chiedendo a Malagò di ringraziare a nome del Cio «il Governo italiano, quello della Regione Lazio, il consiglio regionale del Lazio e tutti gli italiani che hanno supportato così tanto questa candidatura», oltre a Coni e Comitato promotore «per il loro eccezionale lavoro che è risultato in un eccellente progetto di candidatura sostenibile, fattibile e trasparente in linea con l'Agenda Olimpica 2020».
Una lettera che lascia intendere come, dopo la delusione, i rapporti tra Cio e Coni continueranno comunque a essere distesi e costruttivi: «Caro Giovanni - sottolinea ancora Bach nella sua lettera - ti prego di stare sicuro che i rapporti eccellenti tra il Coni e il Cio non saranno intaccati da questa decisione. Noi continueremo a lavorare insieme per promuovere lo sviluppo dello sport olimpico in Italia». A partire dalla volontà di Malagò di portare a Milano la sessione del Cio del 2019, un congresso che non si tiene in Italia dal lontano 1966: «Sarebbe il primo passo - l'annuncio del presidente del Coni avvenuto martedì scorso - per riavvicinare l'Italia dopo questa inaccettabile interruzione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero