Roma 2024, Thomas Bach scrive al Coni: «Avrebbe lasciato una grande eredità»

Thomas Bach
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Lunedì 17 Ottobre 2016, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 16:57
Il rimpianto per il «ritiro» di Roma dalla candidatura, ma soprattutto l'occasione persa dalla Capitale di poter sfruttare i circa 1,7 miliardi del Cio per quella che poteva essere «un'eredità positiva e sostenibile» dei Giochi. A distanza di una settimana dalla conferenza stampa di stop alla candidatura, il presidente del Cio, Thomas Bach, ha fatto recapitare oggi una lettera rivolta al Coni e all'amico Giovanni Malagò: «Non c'è dubbio che il progetto di Roma 2024 avrebbe lasciato un'eredità positiva e sostenibile per la città e per la regione Lazio, il Cio avrebbe contribuito con un investimento di circa 1,7 miliardi di dollari...», si legge nella missiva di Bach, che non nasconde il suo rimpianto riconoscendo che «la decisione è stata tutta politica» e il riferimento è ovviamente al voto contrario del consiglio comunale.

«In base alle informazioni che noi abbiamo ricevuto negli ultimi giorni - prosegue il capo dello sport mondiale - è stato chiaramente dimostrato che la decisione del consiglio comunale era politicamente motivata per ragioni che vanno al di là del progetto Olimpico». Per questo, da Losanna tengono a specificare «che il Cio è consapevole che questa è stata una decisione molto difficile da prendere per il Coni, potendo godere del supporto a tutti gli altri livelli di Governo e della popolazione di Roma e dell'Italia per la candidatura», aggiunge Bach, chiedendo a Malagò di ringraziare a nome del Cio «il Governo italiano, quello della Regione Lazio, il consiglio regionale del Lazio e tutti gli italiani che hanno supportato così tanto questa candidatura», oltre a Coni e Comitato promotore «per il loro eccezionale lavoro che è risultato in un eccellente progetto di candidatura sostenibile, fattibile e trasparente in linea con l'Agenda Olimpica 2020».

Una lettera che lascia intendere come, dopo la delusione, i rapporti tra Cio e Coni continueranno comunque a essere distesi e costruttivi: «Caro Giovanni - sottolinea ancora Bach nella sua lettera - ti prego di stare sicuro che i rapporti eccellenti tra il Coni e il Cio non saranno intaccati da questa decisione. Noi continueremo a lavorare insieme per promuovere lo sviluppo dello sport olimpico in Italia». A partire dalla volontà di Malagò di portare a Milano la sessione del Cio del 2019, un congresso che non si tiene in Italia dal lontano 1966: «Sarebbe il primo passo - l'annuncio del presidente del Coni avvenuto martedì scorso - per riavvicinare l'Italia dopo questa inaccettabile interruzione».
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