«Una bomba nello spogliatoio del Real Madrid». Al di là delle forzature di certi titoli, si può veramente dire che l'addio al Real Madrid di Zinedine...
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Certe riflessioni Zidane le aveva fatte da tempo, «perché c'è stato un momento spettacolare, quando abbiamo vinto la terza Champions di seguito, ma anche quelli difficili, che ti fanno pensare. È un momento strano, ma questa decisione dovevo prenderla adesso perché è meglio per tutti. Questa squadra deve continuare a vincere, e per farlo c'è bisogno di un cambiamento. Forse mi sbaglierò, ma io la penso così. È un momento di 'esaurimentò, di qualcosa che, anche nella mia testa, si è chiuso». Se poi dal Real dovessero andarsene anche Cristiano Ronaldo e Bale, allora si tratterebbe di un vero e proprio sconvolgimento, ma su questo versante Perez sembra deciso a non cedere, forte del contratto che vincola l'asso portoghese al club. Zidane non ha chiuso completamente la porta, «perché questo potrebbe essere un arrivederci, e questo sarà sempre il club della mia vita. Non finirò mai di ringraziare il presidente per avermi portato qui quando ero giocatore, e questo è ancora oggi il mio miglior ricordo della mia vita nel calcio, perché andare al Real è il sogno di ogni calciatore Se ho già un'altra squadra? No, e non ne cerco una». «Gli dico che ci rivedremo - ha replicato Perez -, e se ha bisogno di una pausa è giusto che se la prenda».
L'altra persona, oltre a Perez, alla quale Zidane, prima di andare in conferenza stampa aveva comunicato la sua decisione di andarsene, è stato il capitano Sergio Ramos. «Ho parlato con lui - ha spiegato Zidane - per dirgli cosa stava succedendo. Ho giocato con lui e abbiamo vissuto tante cose ed esperienze insieme. Lui mi ha capito e mi ha augurato buona fortuna, io gli ho detto anche che è stato un vero piacere aver diviso altri anni di vita sportiva insieme, anche se io ora ho un altro ruolo». Intanto a Madrid è già partito il 'toto allenatorè. Florentino Perez non ha mai nascosto di avere una predilezione particolare per Mauricio Pochettino («prima o poi allenerà il Real», ha detto tempo fa il presidente 'galatticò), ma l'argentino con origini piemontesi ha da poco rinnovato con il Tottenham fino al 2023. C'è chi dice che l'accordo contenga una clausola che gli consente di liberarsi in caso di una chiamata proprio dal Real, e nei prossimi giorni si capirà se sia davvero così. Altrimenti il nuovo allenatore del Real potrebbe arrivare dall'Italia, leggi Antonio Conte o Massimiliano Allegri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero