Pyeongchang, Saito si difende dall'accusa di doping:«Lotterò per dimostrare che non sono dopato»

Pyeongchang, Saito si difende dall'accusa di doping:«Lotterò per dimostrare che non sono dopato»
«Sono sorpreso dal risultato di questo test. Non mi sono mai dopato intenzionalmente». Il giapponese dello short track Kei Saito si difende così dopo la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono sorpreso dal risultato di questo test. Non mi sono mai dopato intenzionalmente». Il giapponese dello short track Kei Saito si difende così dopo la notizia, annunciata questa mattina a Pyeongchang, della sua positività a un diuretico in un test antidoping fuori competizione. Il suo è il primo caso di doping in questa edizione dei Giochi invernali. «Ho partecipato al seminario antidoping della mia federazione e so che gli atleti non devono fare ricorso al doping, nemmeno involontariamente. Quando mi sono infortunato o ammalato, ho sempre seguito le istruzioni degli specialisti. Sono molto attento a ciò che mangio e a cosa bevo nella vita di tutti i giorni. Il risultato di questo test va al di là della mia immaginazione: se qualcosa di diverso c'era nel mio corpo, è assolutamente al di là della mia intenzione», aggiunge il pattinatore nipponico in un comunicato, nel quale precisa di rimandare i suoi propositi di ricorso alla fine dei Giochi. «Combatterò per dimostrare la mia pulizia, ma se lo facessi ora al Tas finirei per creare un problema a tutta la nostra squadra. Per questo, accetterò la decisione e lascerò il villaggio olimpico volontariamente». Il capo missione giapponese ai Giochi, Tsotomu Kawasaki, si schiera al fianco dell'atleta e in conferenza sottolinea che la sostanza incriminata «non può essere acquistata in Giappone». Sempre secondo il capo delegazione nipponico, l'atleta era risultato negativo a un altro test durante il ritiro pre-Giochi e da metà gennaio è sempre stato a stretto contatto con compagni e tecnici.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero