Pjanic, se il rancore supera la gioia, ma le "vendette" personali non servono

Pjanic, se il rancore supera la gioia, ma le "vendette" personali non servono
E’ stato di nuovo lui, poco più di quattro mesi dopo, a mettere lo zampino decisivo sulla vittoria della Roma: 30, novembre 2014, Roma-Inter, doppietta di Pjanic e vittoria...

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E’ stato di nuovo lui, poco più di quattro mesi dopo, a mettere lo zampino decisivo sulla vittoria della Roma: 30, novembre 2014, Roma-Inter, doppietta di Pjanic e vittoria della Roma, alla fine, 4-2; oggi, rete di Mire e successo giallorosso sul Napoli. L’Olimpico torna a sorridere nel 2015 dopo un periodo di purgatorio e Pjanic che fa oltre il bel gol dell’1-0? Invece di correre verso quella Curva Sud che aveva contestato duramente lui e i suoi compagni e che però non vedeva l’ora di riabbracciare un gol della propria squadra, decide di rivolgersi con gestacci e urla prima verso i tifosi e poi verso la tribuna, in particolare nel settore dove sono posizionati i giornalisti. «Ce l’avevo con tutti quelli che chiacchierano e con qualche giornalista», la spiegazione del gesto da parte del centrocampista bosniaco. Un gesto sicuramente spontaneo, ma a conti fatti poco comprensibile.




Anche perché Mire, dopo essere uscito dal campo per un problema alla caviglia, si è beccato un bel mix di applausi e fischi, dei quali se ne poteva fare a meno. Magari uno, ancora ferito, non se la sente di andare sotto la curva a festeggiare, però bastava farlo con i propri compagni ignorando i tifosi, ma senza alimentare altre battaglie dialettiche che non portano da nessuna parte. Roma non è l’eccezione, ovunque le tifoserie contestano (e i lanci di oggetti, chiariamolo, sono deprecabili) quando i risultati non arrivano e spendono il loro amore infinito verso la squadra quando tutto fila più o meno liscio. I tifosi certe volte sono duri, per certi versi “cattivi” ma hanno la capacità di dimenticare tutto nel giro di un secondo, spesso è anche così per la critica giornalistica. Basta un cenno, un gol, un teakle vinto, anche di chi fino a quel momento ero l’obiettivo o uno degli obiettivi. Pjanic si è svuotato quel rancore che aveva addosso, ma forse ha perso l’occasione per riprendersi la gloria. De Rossi, che certe logiche le conosce meglio di chiunque altro, ha provato a tappargli la bocca, ma non c’è riuscito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero