Pjanic, se il rancore supera la gioia,
ma le "vendette" personali non servono

Pjanic, se il rancore supera la gioia, ma le "vendette" personali non servono
di Alessandro Angeloni
2 Minuti di Lettura
Sabato 4 Aprile 2015, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 18:09
E’ stato di nuovo lui, poco più di quattro mesi dopo, a mettere lo zampino decisivo sulla vittoria della Roma: 30, novembre 2014, Roma-Inter, doppietta di Pjanic e vittoria della Roma, alla fine, 4-2; oggi, rete di Mire e successo giallorosso sul Napoli. L’Olimpico torna a sorridere nel 2015 dopo un periodo di purgatorio e Pjanic che fa oltre il bel gol dell’1-0? Invece di correre verso quella Curva Sud che aveva contestato duramente lui e i suoi compagni e che però non vedeva l’ora di riabbracciare un gol della propria squadra, decide di rivolgersi con gestacci e urla prima verso i tifosi e poi verso la tribuna, in particolare nel settore dove sono posizionati i giornalisti. «Ce l’avevo con tutti quelli che chiacchierano e con qualche giornalista», la spiegazione del gesto da parte del centrocampista bosniaco. Un gesto sicuramente spontaneo, ma a conti fatti poco comprensibile.



Anche perché Mire, dopo essere uscito dal campo per un problema alla caviglia, si è beccato un bel mix di applausi e fischi, dei quali se ne poteva fare a meno. Magari uno, ancora ferito, non se la sente di andare sotto la curva a festeggiare, però bastava farlo con i propri compagni ignorando i tifosi, ma senza alimentare altre battaglie dialettiche che non portano da nessuna parte. Roma non è l’eccezione, ovunque le tifoserie contestano (e i lanci di oggetti, chiariamolo, sono deprecabili) quando i risultati non arrivano e spendono il loro amore infinito verso la squadra quando tutto fila più o meno liscio. I tifosi certe volte sono duri, per certi versi “cattivi” ma hanno la capacità di dimenticare tutto nel giro di un secondo, spesso è anche così per la critica giornalistica. Basta un cenno, un gol, un teakle vinto, anche di chi fino a quel momento ero l’obiettivo o uno degli obiettivi. Pjanic si è svuotato quel rancore che aveva addosso, ma forse ha perso l’occasione per riprendersi la gloria. De Rossi, che certe logiche le conosce meglio di chiunque altro, ha provato a tappargli la bocca, ma non c’è riuscito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA