Parma, prende forma lo spettro della serie D: non è valida l'offerta di Corrado

Parma, prende forma lo spettro della serie D: non è valida l'offerta di Corrado
Arrivare alla fumata bianca per il Papa è molto più agevole che sentenziare il salvataggio del Parma in serie B o la relegazione in D. ...

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Arrivare alla fumata bianca per il Papa è molto più agevole che sentenziare il salvataggio del Parma in serie B o la relegazione in D.

E’ da un anno che i tifosi crociati sono appesi a un filo sottolissimo, da quando si dimise il presidente Ghirardi mortificato per l’esclusione dall’Europa league per 165mila euro di Irpef pagati in ritardo, dopo il parere di uno studio legale e, forse, della stessa Figc. Dunque, oggi l’appuntamento era dal notaio Almansi, un manipolo di cronisti si presenta a mezzogiorno alla porta dello studio di Parma per l’apertura della busta. L’ha consegnata Giuseppe Corrado, imprenditore delle multisale, con la The Space cinema. Bastavano 4 milioni e mezzo, di base d’asta, il problema sono i 20 da pagare subito, per proseguire l’attività: è la cifra di cui sono creditori i giocatori del Parma e le maestranze. In busta c’era 0, solo un biglietto in cui la famiglia Corrado dichiara interesse a cominciare una trattativa privata, ipotesi che i curatori fallimentari Guiotto e Anedda avevano escluso.

Resta quest’ultima possibilità, invece, da avanzare su due tavoli. Perchè un’altra busta è stata recapitata ai due commercialisti, comprensiva anche di cauzione. E’ del gruppo riconducibile a Mike Piazza, fra i coach dell’Italia di baseball: tifa Palermo e dietro potrebbe avere altri italoamericani. Resta il mistero, la nebbia. A fine mese il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi compilerà l’organico delle 22 squadre, è sempre più probabile una bella x, che comunque sarà sciolta alla presentazione dei calendari, a fine luglio. Le retrocesse in Lega Pro tifano per un Parma in serie D e in fondo hanno ragione, perchè la società è già stata salvata una volta grazie all’arguzia di Luca Baraldi, che nella legge Marzano relativa ai fallimenti insinuò anche il Parma, facendo così infuriare decine di tifoserie sparsi per la penisola.

Perchè la storia del calcio italiano è zeppa di club anche molto più seguiti del Parma, precipitati anche solo dalla Lega Pro in Eccellenza. Dunque, Virtus Entella e Cittadella, Brescia e Varese, in ordine di classifica cadetta, sperano nel ripescaggio. La graduatoria però varrà compilata in base a tutti i criteri: i punti degli ultimi 5 anni, il bacino di utenza, le condanne per illeciti. Sperano anche le società impegnate nei playoff di Lega Pro, ovvero la perdente della finale Bassano-Como (domenica si parte da 0-2), Reggiana e Matera eliminate in semifinale, Ascoli e Benevento superate nel preliminare.


I giocatori del Parma aspettano gli stipendi, hanno ricevuto solo luglio e il 60% di aprile, arriverà il 60% di maggio, il resto sarebbe questione della nuova società. Toccherebbe, moralmente, ai grandi marchi ducali, Barilla, consorzio prosciutto di Parma, a quella miriade di piccole e medie imprese che, per esempio, a 60 chilometri di distanza, hanno consentito al Carpi di passare dall’Eccellenza del 2000 all’avviamento della scalata verso la A. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero