Padania contro Due Sicilie, esiste anche un altro Europeo
di Alessandro Cristofori
C’era una volta l’Isola delle Rose, una piattaforma artificiale di 400 metri quadrati nel bel mezzo dell’Adriatico opera dell’ingegnere bolognese Giorgio...
C’era una volta l’Isola delle Rose, una piattaforma artificiale di 400 metri quadrati nel bel mezzo dell’Adriatico opera dell’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, che riuscì a farle ottenere lo status di micronazione. L’isola venne cannoneggiata e affondata, ma la sua storia è stata riportata a galla dal film interpretato da Elio Germano. Se fosse riuscita a resistere fino ai giorni nostri, L’Isola delle Rose avrebbe potuto mettere su una Nazionale e iscriverla alla Conifa, la federazione calcistica che raggruppa le rappresentative di Stati non riconosciuti, regioni e micronazioni non affiliate alla Fifa. Dal 7 al 17 luglio a Nizza si svolgerà l’Europeo e tra le 12 squadre qualificate, suddivise in quattro gironi: al via Padania (nel gruppo D con Armenia Occidentale e Ciamuria regione al sud dell’Albania), Sardegna e la new entry Regno delle Due Sicilie, che rappresenterà le regioni sotto la monarchia assoluta che governò l’Italia meridionale tra il 1816 e il 1861. In panchina Gennaro Iezzo ex portiere di Catania, Cagliari e Napoli: «Ho accettato subito la proposta del presidente Massimo Amitrano - racconta - sceglieremo i nostri calciatori pescando soprattutto dalla serie C e D». Il ct sogna l’adesione da parte di qualche grande nome della serie A: «Vorremmo avere almeno due rappresentanti di ogni regione, ho chiesto la disponibilità ad Emanuele Calaiò». I colori del vessillo sono giallo, rosso e bianco mentre prima di ogni partita suonerà “l’inno al Re” di Giovanni Paisiello: «Nel nostro girone troveremo la Sardegna e la Contea di Nizza, altro avversario di qualità. Non andremo in gita. L’obiettivo è quello di provare a vincere l’Europeo».
FAVORITA
Una delle candidate al titolo è la Padania, che nel suo palmares vanta già titoli mondiali ed europei. Potrebbe quindi verificarsi una suggestiva finale tra Nord e Sud Italia: «Sarebbe bellissimo - ammette Iezzo - per due motivi: l’opportunità di ribadire che questo movimento non ha nulla di politico e non presta il fianco a nessuna strumentalizzazione e perché ci sarebbe un’eco mediatico pazzesco da sfruttare magari con un gemellaggio». Le partite saranno trasmesse in diretta su un canale satellitare, nel frattempo Iezzo è al lavoro per arrivare a formare il primo “gruppone” dei 40 convocati, per poi arrivare, alla short list dei 20: «Il Covid non ci aiuta e anche il calendario dell’Europeo che cade proprio in concomitanza con la partenza per i ritiri estivi. Speriamo di avere collaborazione e disponibilità». Chi lo auspica con tutto il cuore, è il presidente Amitrano, che pensa 24 ore al giorno a questo progetto. Campano come Iezzo, Amitrano si sente all’inizio di un percorso: «Stiamo allestendo anche la sezione femminile e quella per i diversamente abili. Vogliamo essere una realtà che offra speranze e opportunità a tutti i giovani. In Francia porterei tutti quelli che Mancini lascerà a casa». Il presidente ha intenzione di puntare in alto: «Ci sono tantissimi conterranei in America e in Australia. Uno dei proprietari del The Wall Street Journal, mi ha chiesto la maglia perché voleva essere il primo americano, di origine siciliane, a farsi immortalare con la nostra casacca. Voglio scrivere una lettera alla Casa Bianca per chiedere udienza a Biden, visto che la moglie condivide le nostre stesse origini». Ma la lista delle squadre “italiane” potrebbe aumentare presto. Esiste già l’Isola d’Elba che non si è qualificata e potrebbe nascere presto quella dello Stato Pontificio.