Sincro, lo show dell'amore a bordo vasca e dentro

Sincro, lo show dell'amore a bordo vasca e dentro
L’emozione non ha voce, come cantava Celentano in una delle sue hit. Ha però musica. Una musica che ha il titolo “Tritone”, composta da Michele Braga, ma...

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L’emozione non ha voce, come cantava Celentano in una delle sue hit. Ha però musica. Una musica che ha il titolo “Tritone”, composta da Michele Braga, ma che ha, soprattutto, l’anima da interpreti di nuova generazione di Giorgio Minisini e Manila Flamini ai mondiali di Gwangju. La coppia romana (nello sport, nella vita invece ciascun per sé) porta nella vasca del sincro una assoluta novità: non acrobatici ed algidi gesti tecnici, ma la passione. Che forse si consuma e forse no. Il pubblico capisce, applaude e s’emoziona, i giudici meno: popolo contro élite un’altra volta, e siccome il manico del coltello è nelle mani di quest’ultima, gli azzurri dopo i preliminari del duo tecnico sono secondi, più d’un punto dietro i russi, perfetti nell’esecuzione robotica del loro tema musicale. Ma nel 2019, tra droni e cloni, anche i robot dovrebbero avere un’anima. E i giudici pure… Quella dei nostri era la battaglia per cui Nureyev scelse la libertà a Parigi: gli andavano strette le catene dell’Urss e quelle del Bolshoi.


TRITONE E SIRENA
Giorgio è Tritone, Manila la sirena; innamorati sì, desiderosi l’uno dell’altra. Il gesto è sensuale. L’intrigo trascina. Come finirà? Il tempo della musica è scaduto, ognuno sceglie il suo finale fuori dalla vasca. La sirena Manila ha un costume fatto in casa, anche con le conchiglie l’ultima volta che è andata al Giglio, souvenir di passeggiate romantiche.

UN PUNTO DI PREGIUDIZIO
Alla fine gli azzurri chiudono con 90.3829, i russi Maltsev e Gurbanberdieva con 91.5879. I giudici premiano la freddezza e anche la cittadinanza di questi due: la Russia ha sempre trovato occhi e voti di riguardo. “I ragazzi non potevano fare più di così” dice il cittì Patrizia Giallombardo. E Giorgio: “Il nostro sport è così: non c’è un risultato certo, non c’è un cronometro. Ma noi continueremo a portare avanti il nostro discorso: privilegio all’emozione”.

E DOPO MANILA?
Noi? In realtà la coppia dovrebbe scindersi perché Manila sente il desiderio di diventare mamma. Ancora emozioni. “Io comunque in acqua mi sono divertita; era bello vedere la gente sorridere, applaudire”. Giorgio continuerà la nuova battaglia dopo quella, vinta, del sincro misto: cambiarne l’anima, scaldarlo.

BILL QUARTO
E non sarà facile. Come non fu facile per Bill May, quarantenne americano, sincronetto per primo. E’ ancora qui, pesce nell’acqua: per ora è quarto. Lunedì, nella finale nella quale Giorgio e Manila cercheranno (ma poche possibilità) di rovesciare il mondo, il mondiale e il nuoto d’arte, Bill vorrebbe salire sul podio scavalcando i giapponesi ora terzi e poi lasciando il trono a Re Giorgio.

DOVE NULLA CAMBIA

Un’altra prova del conservatorismo giudicante? Linda Cerruti comincia sesta nei preliminari la finale del solo tecnico nel sincro, e sesta finisce. E nessuna scavalca mai nessuna: crescere d’un millesimo di punto ed avvicinare l’avversaria del piano di sopra è quasi sempre impossibile. Peccato, perché il sincro fa presa sul pubblico. Ma se la finale è come se non esistesse mai e i risultati dei preliminari sembrano spesso pregiudicati anziché giudicati… Linda sa di aver nuotato meglio oggi, più di quanto non dica l’incrementino del voto.

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Il Messaggero