Nazionale, l'Italia riparte per un lungo viaggio, traguardo: Europei 2020

Nazionale, l'Italia riparte per un lungo viaggio, traguardo: Europei 2020
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Riparte la Nazionale. Per un lungo viaggio. Traguardo: gli Europei 2020. A parte la nuova Nations League, tutta da scoprire, non ci sono purtroppo tappe intermedie. Sarà doloroso, in questa lunga sosta internazionale, vedere le altre squadre fare le prove generali per il Mondiale, mentre gli azzurri Ecco: che cosa ci si aspetta che facciano gli azzurri? Le indicazioni arrivate dalla Federazione, attraverso soprattutto le dichiarazioni di Costacurta, il vice-commissario addetto, sono apparse piuttosto contraddittorie: o meglio, hanno dato la sensazione che nelle due amichevoli contro Argentina (venerdì) e Inghilterra (martedì venturo) Di Biagio si possa meritare la conferma da ct non più transitorio, in caso di risultati positivi. Speriamo di no. Nel senso che sarebbe un errore giocare queste partite pensando solamente al risultato. Bisogna ricostruire. Bisogna preparare un nuovo futuro. Per questo lasciano perplessi le convocazioni di giocatori come Buffon o Chiellini (poi costretto al forfeit da un infortunio), che appartengono al passato azzurro, per quanto glorioso. La trasferta inglese è un'occasione, da non buttare, per capire a che livello di maturazione sono i giovani che costituiranno la struttura dell'Italia nei prossimi Europei e anche nei Mondiali del 2022. Che si vinca o che si perda contro rappresentative oggi più forti (e che comunque faranno i loro bravi esperimenti in vista della rassegna russa) conta poco.

PRO E CONTRO

Anziani a parte, il resto delle convocazioni è abbastanza convincente. Dei ragazzi che si sono messi in luce nel campionato in corso, infortunati a parte, non manca quasi nessuno. Si poteva forse dare al cagliaritano Barella, lasciato all'Under 21, la stessa opportunità che è stata data, piuttosto velocemente, al milanista Cutrone. Così come magari si potevano richiamare gli attaccanti italiani all'estero, Balotelli e Zaza, già azzurri in passato e in questa stagione piuttosto in forma (più di Belotti, per dire). Ma sono dettagli. I petali della rosa che ci aspettiamo possano cominciare a sbocciare sono più di uno. A partire da Donnarumma, se Buffon gli permetterà di giocare, per passare da Rugani, in attesa che in difesa tornino gli indisponibili Romagnoli e Caldara, ai centrocampisti Pellegrini e Cristante e ai più offensivi Verdi e Chiesa, talenti da levigare e da rodare in azzurro. Per ora l'importante sarebbe vederli in campo. Anche al posto di qualche senatore, sempre ripescabile domani in caso di necessità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero