Nazionale, Lapadula: «E' un momento felice e non deve finire qui»

Nazionale, Lapadula: «E' un momento felice e non deve finire qui»
«In ogni cosa che faccio ci do dentro, sempre al massimo e questo deve essere solo l'inizio. Sto vivendo un momento felice». Gianluca Lapadula si gode la prima...

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«In ogni cosa che faccio ci do dentro, sempre al massimo e questo deve essere solo l'inizio. Sto vivendo un momento felice». Gianluca Lapadula si gode la prima convocazione in maglia azzurra, una chiamata in Nazionale, arrivata per sostituire l'infortunato Manolo Gabbiadini, che vuole essere un punto di partenza. «La mia prima qualità è la determinazione e credo che questo sia fondamentale sia in serie A che con la maglia azzurra -sottolinea l'attaccante rossonero-. Qui ho trovato un gruppo molto unito e si percepisce fin da subito. Sono arrivato a 26 anni in Nazionale e vedremo. In ogni caso il fatto di esserci è motivo di grandissima gioia. La prima telefonata dopo la convocazione l'ho fatta a mia mamma, non mi ha detto niente perché non ci credeva, ma come tutta lamia famiglia è rimasta molto contenta».


Convocato per la prima volta ad agosto, continua il sogno di Leonardo Pavoletti: «Mi hanno sempre insegnato che quando un allenatore ti parla vuol dire che c'è interesse, quindi è una cosa positiva. Il ct Ventura sicuramente parla di più con me perché non sono abituato a giocare con un'altra punta, quindi i movimenti non sono ancora perfetti e cerca di correggere e limare i miei difetti. Belotti-Immobile? Io mi pongo al pari loro, è giusto che sia così: siamo giovani e vogliamo arrivare e fare bene. Poi le decisioni le prende il ct, io sono sempre a disposizione. Ogni ritiro per me potrebbe essere l'ultimo e me lo godo fino in fondo». La qualificazione ai prossimi mondiali passa anche dalla sfida di sabato prossimo a Vaduz. «Siamo molto concentrati - prosegue Pavoletti - per la partita col Liechtenstein, è importante per le qualificazioni mondiali; vinta questa gara, penseremo anche ad affrontare nel migliore dei modi la Germania».
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Il Messaggero