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dal nostro inviato
FIRENZE
Ci siamo, la Nazionale torna e spera. C’è un Mondiale da raggiungere, da evitare il secondo flop consecutivo, mai accaduto all’Italia nella sua storia. Sarebbe paradossale per la squadra campione d’Europa in carica: l’Italia deve vincere giovedì contro la Macedonia, a Palermo (Barbera sold out) ed eventualmente la finale con Portogallo o Turchia. Vincere può essere facile per una Nazionale che, con Mancini ct, ha perso solo tre volte. Oggi pomeriggio primo allenamento nel centro sportivo di Coverciano, il commissaeio tecnico dovrà fare i conti con non pochi problemi e prima di giovedì dovrà scremare la rosa, da 33 elementi a 23. Il brillante organico che aveva acceso le notti magiche la scorsa estate pian piano cade a pezzi. Specie il reparto difensivo non vive il suo momento migliore, soprattutto nei due leader del gruppo: Bonucci è tra i convocati ma è alle prese con un problema al polpaccio e farà di tutto per essereci nell’eventuale finale, ma va considerato che negli ultimi tre mesi è sceso in campo solo 4 volte. Chiellini è tornato domenica dopo una lunga assenza, è in ballo par la sfida con la Macedonia ma non è detto che pure lui venga congelato per la finale in caso di successo a Palermo. Là in mezzo restano Acerbi, che non è in condizioni fisiche accettabili, lo si è visto pure nel derby di domenica, e Bastoni. Come alternativa, Luiz Felipe, alla sua “prima” ufficiale in azzurro dopo lo stage di fine gennaio, e in seconda battuta, il romanista Mancini, che non ha fatto parte della spedizione europea. Non bene nemmeno sugli esterni: oltre all’ormai nota assenza di Spinazzola, il ct ha perso proprio ieri quello che a destra, all’Europeo, è stato titolare, ovvero Di Lorenzo. A Palermo con ogni probabilità giocherà Florenzi, mentre a sinistra Emerson Palmieri non ha grosse alternative (c’è Biraghi o De Sciglio, buono anche per l’altra corsia). Per non parlare poi di Donnarumma, che Mancini ha dovuto rincuorare dopo l’errore in Champions contro il Real Madrid.
PELLEGRINI SPERA
Il centrocampo ha tre intoccabili e quelli vedremo in entrambe - se ci saranno - le occasioni: Barella, Jorginho e Verratti.
Il Messaggero