Napoli, l'effetto Spalletti: ecco le mosse per una squadra da scudetto

Ora la squadra partenopea ha 13 punti di vantaggio sulla seconda (l’Inter)

Napoli, l'effetto Spalletti: ecco le mosse per una squadra da scudetto
NAPOLI – Come si trasforma un gruppo nuovo di zecca in una macchina inarrestabile che sta dominando il campionato? Chiedere a Luciano Spalletti, il demiurgo di un Napoli con...

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NAPOLI – Come si trasforma un gruppo nuovo di zecca in una macchina inarrestabile che sta dominando il campionato? Chiedere a Luciano Spalletti, il demiurgo di un Napoli con ben tredici punti di vantaggio sulla seconda (l’Inter) e capace di reagire al pareggio della Roma in una gara diventata complicata per la reazione giallorossa. Lucio è il direttore d’orchestra perfetto della sinfonia azzurra. Scacco (non ancora matto) allo scudetto in sette mosse. La prima è la più importante: ha accompagnato la rivoluzione voluta da De Laurentiis e ha subito inserito i nuovi.

 

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L’immagine più eloquente è Khivcha Kvaratskhelia, il fenomeno arrivato dalla Georgia. Ha ereditato una posizione in campo “pesante”, quella di Lorenzo Insigne ma ha avuto subito la fiducia dell’allenatore. Kvara titolare e protagonista sin dai primi giorni del ritiro a Dimaro. Perché l’esplosione del numero 77 non è casuale: Spalletti ci ha parlato spesso prima del suo arrivo in maglia azzurra e poi ha accompagnato la sua crescita esponenziale.  Stesso discorso con Kim Minjae. Lucio non ha fatto una piega alla partenza di Koulibaly, definito il suo Comandante, e ha sponsorizzato l’acquisto del forte coreano che giocava nel Fenerbahce. L’ha avuto a Castel di Sangro, al termine di una trattativa molto lunga, e ha lavorato con grande determinazione alla costruzione del suo nuovo muro difensivo: Rrahmani, diventato con lui centrale di spessore, e Kim. Sono stati perfetti anche contro la Roma, forse costituiscono il vero segreto di un Napoli impenetrabile. Alle loro spalle c’è Alex Meret. Estate difficile per il friulano con il fantasma di Keylor Navas in agguato per almeno una decina di giorni e tantissime voci di mercato da dover fronteggiare. Sembrava sul punto di trasferirsi allo Spezia, poi la storia è cambiata.

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Meret si è preso il Napoli reagendo da campione alle pressioni. E’ diventato indispensabile. Così come Stan Lobotka. Prima di Luciano Spalletti, era un oggetto misterioso. Fuori forma e fuori dagli schemi. Lucio lo ha riportato al centro del progetto  e lo slovacco è diventato uno dei migliori registi d’Europa. Visione di gioco, velocità e grande lettura tattica. La mossa più importante è sicuramente Victor Osimhen, diventato per distacco il miglior centravanti della serie A. Il numero 9 aveva una qualità: +è negli spazi. L’ha mantenuta ovviamente ma adesso si è completato. Gioca con la squadra, è fortissimo di testa e si comporta da leader. Non ha fatto una piega, quando Spalletti lo ha sostituito (assieme a Kvara) subito dopo l’1-1 della Roma. Lucio non ha avuto dubbi: dentro Raspadori e Simeone. La partita l’ha vinta proprio grazie alla sua intuizione. Il Cholito è l’immagine di un gruppo unito e affamato di vittorie: “Noi non gestiamo proprio niente – ha detto Spalletti – continueremo così”.  

 

 

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Il Messaggero