No alla maglia attillata! I tifosi del Napoli chiedono a gran voce una maglia anche per gli oversize, anzi, per dirla usando le loro stesse parole, per i “chiatti”. Tra una...
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In occasione della presentazione della nuova maglia del Napoli in quel del ritiro estivo di Dimaro, un gruppo di tifosi, che si ritrovano intorno al sito/contenitore di napoletanità soldatoinnamorato.it, ha lanciato un appello al presidente Aurelio De Laurentiis con questa richiesta forte e chiara: le maglie non possono essere pensate solo per i fisici perfetti – ci tengono a precisare con l’amore dovuto ai loro idoli - dei giocatori della squadra partenopea.
“Caro presidente – scrivono i tifosi azzurri - la smetta immediatamente di far produrre magliette attillate! O almeno inizi a produrre magliette per chi ha il giro vita superiore al metro e venti”. Insomma, c’è un bisogno “disperato” di maglie anche per i “tifosi con un perfetto fisico da Orangina”, come loro stessi si definiscono nella petizione pubblicata da poche ore sul sito change.org.
E a chi potrebbe storcere il naso di fronte alle loro pance un po’ evidenti valutandole “poco degne” di rivestirsi della maglia degli atleti, i tifosi rispondono come solo un napoletano può fare: “(…) sappiamo onorare la maglia al San Paolo evitando di macchiarla di sugo o olio mentre mangiamo la marenna, noi che passiamo il weekend a preparare il ragù quando il Napoli gioca fuori casa, noi che compriamo i vestititi da Dechatlon perché ha le felpe con il cappuccio XXXL, noi che compriamo i borghetti minimo 5 alla volta, noi che consideriamo una margherita l'antipasto della pizza fritta, noi meritiamo e pretendiamo che la società faccia le maglie da gioco a misura di chiattone”.
Anche i “sollevatori di taralli”, quelli che “anche con 40 gradi all’ombra non sanno dire di no a un piatto di pasta e patate con la provola” hanno il diritto sacrosanto di supportare la propria squadra indossandone i colori e i simboli. In fondo il loro è un tifo vero, profondo, gigantesco, XXXL… in tutti i sensi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero