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L’aereo privato Gulfstream G650 pilotato dal presidente Dan, lo sbarco, la folla divisa tra Ciampino e Trigoria ad attenderlo: in tre scatti la prima giornata romana di Mourinho. Che nemmeno messo piede in città, si sente già a suo agio: «Vogliamo creare una Roma e un futuro vincente, qualcosa che duri nel tempo». Parla al plurale. Perché il discorso riguarda tutti: «C’è grande empatia, dal primo giorno. Questo non è il progetto dei Friedkin, di Mourinho o di Pinto, questo è il progetto dell’AS Roma». La chiarezza è una sua dote.
Mourinho e il suo programma
E mette quindi subito in chiaro un concetto fondamentale: «Se uno pensa che il progetto sia, ‘Domani arrivo e dopodomani vinciamo’... beh, questo non è un progetto. Quello della Roma è un programma con il quale la proprietà intende lasciare un’eredità. Spero che questo successo possa arrivare mentre io sarò qui. Perché il contratto che ho firmato è un contratto triennale. Magari sarà solo il primo accordo, forse un giorno ne firmerò un secondo». Un assist degno di Totti al piano a medio-lungo termine dei Friedkin e ribadito a più riprese dal gm Pinto.
POLIZZA
Poi, però, tra un sorriso e una battuta, Mou regala il titolo: «Per prima cosa, aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento. Sarebbe uno stimolo in più per me.
QUARANTENA-LIGHT
Il Fulvio Bernardini che in questi giorni imparerà a conoscere benissimo. La Asl di riferimento, infatti, non ha concesso la deroga che alla Roma speravano e il tecnico sarà quindi costretto all’isolamento fiduciario. Per 5 giorni Mou dormirà a Trigoria ma essendo in possesso dell’European Pass (in dote per chi ha effettuato la seconda dose di vaccino) e avendo volato con aereo privato, avrà la possibilità di lavorare in spazi aperti, dunque anche dirigere il primo allenamento. Dovrà sottoporsi a 2 tamponi giornalieri (molecolare e antigienico), indossare la mascherina in ambienti chiusi ma potrà effettuare riunioni con il proprio staff, limitandosi a rispettare il distanziamento sociale. «Giocheremo qualche amichevole», ha assicurato. A Trigoria, il 18 luglio con la Reggina e il 25 con la Ternana. Poi, una volta in Portogallo (zona Faro, in Algarve) a fine luglio, due test con Siviglia e Betis. Tornati in Italia, l’8 agosto c’è il Craiova e prima del debutto in Conference League, un ultimo match. La grande attesa è finita. Ora parola al campo. E - Mou dixit - al mercato.
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Il Messaggero