Mourinho, il Re Mida della Roma: da Zalewski a Ibanez passando per il sold-out e la Conference. Ecco come José crea valore per il club

Lo Special One è l’unico tecnico che negli ultimi anni ha avuto la forza di imporre una serie di giovani della Primavera

Mourinho, il Re Mida della Roma: da Zalewski a Ibanez passando per il sold-out e la Conference. Ecco come José crea valore per il club
José Mourinho ha creato valore alla Roma. Ho riempito lo stadio (21 sold-out), riportato entusiasmo tra i tifosi e vinto un trofeo dopo 14 anni. Il tutto in appena un anno...

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José Mourinho ha creato valore alla Roma. Ho riempito lo stadio (21 sold-out), riportato entusiasmo tra i tifosi e vinto un trofeo dopo 14 anni. Il tutto in appena un anno e mezzo. Non solo, è anche grazie a lui che il cartellino di alcuni calciatori è impennato e il club può dar seguito al suo progetto di valorizzazione dei giovani. Lo Special One è l’unico tecnico che negli ultimi anni ha avuto la forza di imporre una serie di giovani della Primavera, farli crescere in prima squadra e lanciarli nel calcio che conta. Li ha allevati e protetti creando valore dal nulla. Il caso emblematico è Zalewski, esterno offensivo adattato a difensivo che un anno fa ha cominciato a giocare con continuità. È diventato un titolare, ha vinto la Conference League, è stato convocato con la Polonia al Mondiale e adesso è imprescindibile al tal punto da dover giocare anche fuori ruolo sulla destra. Non solo, ci sono anche Bove e Volpato giovani di grandissime speranze. Basti pensare che Tiago Pinto quando il Sassuolo li voleva in cambio di Frattesi, gli ha risposto che il loro valore insieme superava abbondantemente i 30 milioni.

 

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C’è poi il caso Abraham, prelevato come scarto del Chelsea e rinato grazie a José che è riuscito a stimolarlo e trasformalo in un calciatore adatto alla Serie A. L’inglese, dopo un inizio di stagione travagliato perlopiù per questioni personali, è tornato l’attaccante di peso che era la scorsa stagione (27 gol totali): dalla ripresa del campionato, ha segnato tre reti e servito due assist. E va considerato anche il lavoro svolto per rivitalizzare Paulo Dybala. La Joya era stato messo ai margini dalla Juventus, la Roma ha prelevato a parametro zero ma Mourinho con abnegazione e allenamenti personalizzati lo ha fatto tornare l’attaccante che era. Ha segnato undici gol in 21 presenze e ha vinto un Mondiale con l’Argentina, proprio grazie a José che tirandolo a lucido lo ha trasformato in un attaccante appetibile per ct Scolari. Infine, c’è la crescita esponenziale di Ibanez che grazie al portoghese si è anche guadagnato la convocazione con la nazionale brasiliana. Insomma, tutto ciò che tocca Mourinho diventa oro. Poi, ci sono casi in cui non è riuscito a incidere. Forse per i pochi margini di crescita di alcuni elementi, o perché non c’era la voglia di mettersi in gioco. Di certo, nel primo anno e mezzo il saldo di Mourinho è in attivo e in una società con un rosso di bilancio da 219 milioni non è poca cosa.

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Il Messaggero