José Mourinho ha creato valore alla Roma. Ho riempito lo stadio (21 sold-out), riportato entusiasmo tra i tifosi e vinto un trofeo dopo 14 anni. Il tutto in appena un anno e mezzo. Non solo, è anche grazie a lui che il cartellino di alcuni calciatori è impennato e il club può dar seguito al suo progetto di valorizzazione dei giovani. Lo Special One è l’unico tecnico che negli ultimi anni ha avuto la forza di imporre una serie di giovani della Primavera, farli crescere in prima squadra e lanciarli nel calcio che conta. Li ha allevati e protetti creando valore dal nulla. Il caso emblematico è Zalewski, esterno offensivo adattato a difensivo che un anno fa ha cominciato a giocare con continuità. È diventato un titolare, ha vinto la Conference League, è stato convocato con la Polonia al Mondiale e adesso è imprescindibile al tal punto da dover giocare anche fuori ruolo sulla destra. Non solo, ci sono anche Bove e Volpato giovani di grandissime speranze. Basti pensare che Tiago Pinto quando il Sassuolo li voleva in cambio di Frattesi, gli ha risposto che il loro valore insieme superava abbondantemente i 30 milioni.
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C’è poi il caso Abraham, prelevato come scarto del Chelsea e rinato grazie a José che è riuscito a stimolarlo e trasformalo in un calciatore adatto alla Serie A.