Il codice è “405C”: è il doppio salto mortale e mezzo ritornato raggruppato; era l’ultimo tuffo della serie di sei messa in programma da Giovanni...
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QUANTO VALE
Quel tuffo “405C” ha portato a Giovanni, perfetto nell’esecuzione tanto da ricevere due 9 dai giudici, al terzo posto. Era stato sesto dopo il primo tuffo, poi quinto, poi di nuovo sesto, quarto e quarto. “Ma non pensavo al podio, pensavo ogni volta al tuffo” ha detto Giovanni da Cosenza; non pensava neppure a papà Gabriele, operaio, né a mamma Liberata, casalinga, che erano in tribuna, ed ai quali ha pensato poi nella dedica, nella quale metteva anche se stesso. Il tuffo “405C” portava a Tocci 82,5 punti e il suo totale saliva così a 444,25, che gli consentiva di scavalcare sia il tedesco Hausding, che chiudeva a piè di podio con 439,25, sia l’americano Hixon, che chiudeva quinto con 439,15. Ovviamente davanti al nostro piccolo grande eroe erano i cinesi: quello d’oro, Jianfeng Peng, 448,40, e quello d’argento, He Chao, 447,20.
QUEL CHE CI VUOLE
“Ci vuole tensione, testa e fisico nei tuffi: ed io ce l’ho fatta e sono contento per questo” ha detto Tocci a mente tiepida, una volta superata l’emozione che l’aveva preso a bordo vasca. “Dopo il tuffo mi ha guardato come fa sempre, raccontava Oscar Bertone, il tecnico del settore, perché sa che sono svelto a fare i conti, e voleva sapere se bastava quel che aveva fatto; io ho fatto un’espressione da ‘non lo so’, e poi sono usciti i punteggi”. I quali mettevano Tocci al primo momentaneo posto e mancava solo l’ultimo tuffo dei due cinesi, dunque era bronzo. Giovanni si buttava in ginocchio, la testa fra le mani e “sciughi”, la pelle di daino arancione con la quale s’era asciugato salendo al tuffo: piangeva. Gli si avvicanava Ljubov Barsukova, la signora ucraina che lo allena da quando aveva 14 anni e lei arrivò a Caserta. Ljubov era stata sorpresa a ballare di felicità; cercava di sollevare la testa di Giovanni ma non ci riusciva. Giovanni piangeva. L’aveva fatto una sola volta tanto tempo fa agli Europei di Rostock quando era arrivato quinto, ma allora era delusione, ora felicità.
A TU PER TU CON TANIA
Tocci riconosce di dover molto a Tania, con la quale ha anche partecipato a Dance, dance, dance, programma televisivo, e che ha visto tuffarsi per una vita. “C’era un giorno d’intervallo qui tra qualificazione e finale ed avevo paura che la tensione mi prendesse troppo; ho scritto a Tania: tu che l’hai vissuto, pensavi anche tu solo alla gara nell’attesa? E lei ha risposto: tranquillo, meglio così, pensa alla gara, a poche e piccole cose”. Quelle che l’hanno portato a medaglia.
“E’ ORO PER ME”
“Dato il contesto, per me questa medaglia è d’oro” dice Tocci. I cinesi si sa quel che sono: perfino nel suo corso di laurea in lingue e culture moderne ha scelto spagnolo e inglese. Ha appena passato un esame del primo, voto 27. E il cinese no? “Non mi piace: mi hanno pure battuto”. Riflessivo, Tocci va avanti un obiettivo per volta: la medaglia qui, presa, la laurea l’anno prossimo, mancano quattro esami, e Tokyo 2020, mancano tre anni e un paio di metri, essendo lì la gara da tre metri. L’immediato immediato è il team event, il tuffo di coppia cui parteciperà insieme con Noemi Bakti. Lui ne farà due a 3 metri e uno dalla piattaforma”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero