Mondiali, Anastasi: «Contro l'Italia grandi emozioni»

Mondiali, Anastasi: «Contro l'Italia grandi emozioni»
Italia-Belgio, in programma giovedì prossimo a Firenze e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Italia-Belgio, in programma giovedì prossimo a Firenze e sarà una gara particolare anche per Andrea Anastasi, ct del Belgio: «Se sarò emozionato? Assolutamente sì. Il sale della vita sono le emozioni e questa sarà grande. Noi siamo una squadra interessante ma non so fino a che punto, visto che questa squadra non sta insieme e non compete dallo scorso europeo. Già domani con l'Argentina ci giochiamo l'eventuale passaggio del turno». «Sarà tutto complicato ma spero che i ragazzi saranno pronti», ha aggiunto Anastasi che avrà come avversario, sulla panchina dell'Argentina Julio Velasco. «Per me è una persona speciale, mi ha insegnato molto a livello personale, umano e tecnico. Con lui ci sarà sempre il massimo rispetto nei suoi confronti». Poi torna alla gara con l'Italia: «In Belgio ci tengono molto ma ho subito detto che sarà una gara diversa dallo scorso anno. L'Italia è diversa, ci saranno Zaytsev e Juantorena. È una delle sette squadre che può andare a medaglia, non so quale ma ci può arrivare». A due passi da lui c'è proprio Julio Velasco, attuale ct dell'Argentina: «Venire a giocare in Italia è sempre un piacere. Il tecnico è un mio carissimo amico, ci sono tanti dirigenti che conosco. Sarà sicuramente un'emozione ma poi ci sarà da pensare alle partite. Anastasi? Gioco un mondiale dove ci sono diversi tecnici che sono stati miei giocatori, forse dovrei andare in pensione», dice ridendo. «L'ho convocato per la prima volta in nazionale nel 1989 a sorpresa di tutti. Secondo me era un giocatore imprescindibile per capacità tecnica, per personalità. Mi inorgoglisce che tanti giocatori di quella nazionale sono diventati anche ottimi allenatori». Velasco non vuol fare paragoni con la sua Italia: «Sarebbero ingiusti, presuntuosi, poi questi paragoni sono sempre una rottura di .., Loro sono di un'altra generazione, un'altra squadra. L'Italia della pallavolo da molti anni fa salti di qualità, in ogni competizione. Forse la concorrenza di altri sport è più agguerrita ma la pallavolo italiana è di alto livello».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero