Milan, due ore davanti all'Uefa: dalla sentenza dipende il mercato

Milan, due ore davanti all'Uefa: dalla sentenza dipende il mercato
Il giudizio della Uefa sul Milan è atteso entro fine anno. La «sentenza proporzionata», ordinata nel dispositivo con cui il Tas di Losanna ha riammesso il club...

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Il giudizio della Uefa sul Milan è atteso entro fine anno. La «sentenza proporzionata», ordinata nel dispositivo con cui il Tas di Losanna ha riammesso il club in Europa League, arriverà quindi nei «tempi brevi» auspicati da Paolo Scaroni, in modo da garantire al club di poter programmare le mosse sul mercato. La finestra di gennaio, con il colpo Paquetà già in cassaforte e la suggestione Ibrahimovic, potrebbe risultare fondamentale per contrastare l'emergenza infortuni che ha colpito la squadra di Gattuso ma la Uefa potrebbe mettere ancora dei paletti per il mercato, oltre a comminare una pesante multa (il club ha accantonato 17 milioni a bilancio). La società rossonera questa mattina si è presentata a Nyon al gran completo per un faccia a faccia durato circa due ore, un tempo considerato molto lungo per questo genere di incontri. La delegazione, formata anche dal presidente Scaroni, dai membri del Cda Franck Tuil e Giorgio Furlani e da un team di quattro legali, è stata capitanata da Gordon Singer, che si è mosso in prima persona dagli uffici di Londra per rappresentare l'elemento di garanzia del fondo Elliott.


Una presenza «forte e significativa» che rimarca il coinvolgimento totale dell'hedge fund all'interno del club. Una novità assoluta in questo tortuoso iter del Milan davanti alla Camera Giudicante, che per due volte in un anno lo ha respinto su Voluntary e Settlement Agreement per le violazioni sul Fair Play Finanziario nel triennio 2014/17: mai l'ex patron, Li Yonghong, si era recato in Svizzera per cercare di fugare i dubbi sulla «credibilità della proprietà», evidenziati anche oggi dal presidente della Uefa, Aleksander Ceferin («Sapevamo tutti che c'era un problema »). Gattuso invece dovrà fare la conta degli arruolabili per lo scontro diretto in chiave Champions League contro la Lazio di domenica: ci saranno sei indisponibili certi tra squalifiche (Higuain, venerdì verrà discusso il ricorso sulle due giornate) e infortuni (Biglia, Bonaventura, Caldara, Musacchio e Romagnoli), ed è in dubbio anche Calhanoglu per il dolore al piede. «È un grosso problema - sintetizza Alessandro Costacurta -, quando a una squadra come il Milan, che di per sé è inferiore a 4 o 5 squadre, vengono a mancare certi tipi di giocatori, è chiaro che venga penalizzata. Spiace perché a questo punto del campionato non tutti giocano con le stesse armi». 
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Il Messaggero